Totoministri, ecco i due nomi nuovi per sbloccare l'Economia. Ultimatum Meloni sul caso Ronzulli
Dopo il no di Penatta spunta Cipollone, vicedirettore generale di Bankitalia. L'ex Eni Scaroni in pole per il super incarico all'Energia
Sbloccare al più presto la partita del totoministri per chiudere un accordo con gli alleati che comprenda anche le presidenze delle Camere. E' l'obiettivo di Giorgia Meloni: portare a casa il risultato entro mercoledì 12 ottobre, alla vigilia della seduta inaugurale del Parlamento. Un orizzonte che però si sta scontrando con le difficoltà di una faticosa ricomposizione. Con due ostacoli principali: il sì dei "tecnici" e il caso Ronzulli.
Totoministri, il cerchio si stringe: chi va al Mef. Bertolaso alla Salute e per la Difesa...
Sul primo fronte, la vicenda gira inevitabilmente intorno al ministero dell'Economia. Diventata sempre più impraticabile la strada Panetta per la ritrosia dell'attuale membro del board della Bce, anche la seconda ipotesi si sta indebolendo: Dario Scannapieco, attuale amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, vorrebbe rimanere nella posizione attuale.
Risolto il rebus Viminale: su chi ricade la scelta. Accordo per la Camera, novità alla Giustizia
E così nelle ultime ore si è affacciata un'altra ipotesi suggestiva, riportata in un ritroscena del "Corriere della Sera": quella di Piero Cipollone. Vice direttore generale di Bankitalia, era già entrato nel totoministri all'epoca della formazione del governo Draghi, anche se ai tempi per lui si parlava di ministero dell'Istruzione (era stato presidente dell’Invalsi tra il 2007 e il 2011, scelto dal Dem Fioroni). Di fatto, il suo profilo sarebbe in piena continuità con quello di Franco: un identikit perfetto per rassicurare i mercati.
Governo, nel centrodestra trattativa in corso. I paletti di Meloni sui ministri
Sul fronte economico, però, l'altra ipotesi è quella di creare un superministero dell'Energia, mai così cruciale come in questa fase. L'indiziato numero uno è l'ex ad di Eni Paolo Scaroni. Un uomo che avrebbe le conoscenze e le competenze giuste per gestire la delicatissima partita.
Il caso Ronzulli, invece, non accenna a trovare una soluzione. Sempre secondo quanto riferisce il Corriere, Giorgia Meloni avrebbe proposto per la fedelissima di Berlusconi il ruolo di vicepresidente del Senato. Decisamente poco, rispetto alle richieste manifestate dal Cav. A quel punto, però, la leader di Fratelli d'Italia avrebbe minacciato di eliminare completamente il nome dal tavolo. Il clima, insomma, resta piuttosto tempestoso.