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Omnibus, Delmastro disintegra Speranza sul Covid: “Zero titoli, solo neuroni per le chiusure”

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Andrea Delmastro, responsabile degli affari Esteri per Fratelli d’Italia e appena rieletto alla Camera dei Deputati, è ospite di Alessandra Sardoni nel corso dell’edizione dell’11 ottobre di Omnibus, programma del mattino di La7, e viene interrogato sul passaggio di consegne con il governo Draghi: “Non ci sono suggerimenti che arrivano, c’è un contatto banale per una transizione ordinata in un Paese normale. Non sono calati i barbari quando ha vinto Giorgia Meloni e non è un marziano Mario Draghi, comunica normalmente con gli esseri umani. Da qui la lettura di Meloni diventata draghiana, ma anche questo argomento si sgretolerà e spero che non si dica che Draghi è diventato meloniano. C’è un passaggio di consegno in una Repubblica normalissima”. 

 

 

La giornalista Clauda Fusani, presente in studio, ricorda che nel passaggio da Giuseppe Conte a Draghi non ci fu questa serenità: “Non si possono equiparare Meloni e Draghi con Conte. Sono persone che semplicemente sanno che in questo momento non rappresentano solo se stessi o la parte politica, ma l’Italia intera. Uno in uscita e una in entrata, quindi rappresentando l’Italia non fanno ripicche. È lo stile che Meloni imprimerà a cinque anni di legislatura. Ognuno deve essere capace a svolgere la parte che ha, bisogna avere responsabilità, come abbiamo fatto quando abbiamo dato l’ok all’invio delle armi”.

 

 

Sardoni chiede all’onorevole se ci sarà un cambio di stile dopo lo scetticismo sulla campagna vaccinale e sulla gestione della sanità: “Non abbiamo mai occhieggiato ai no-vax, ma Roberto Speranza zero titoli, doveva prendere misure per prevenire e oltrepassare la pandemia, siamo rimasti nel bel mezzo del quadro della pandemia, pietraficati visto che i suoi neuroni concepivano soltanto chiusure. Ha scaricato tutto sull’economia reale. Doveva - ricorda Delmastro - far installare i dispositivi di areazione nelle scuole e invece ha chiuso le filiere produttive. Saremo pronti a fare quello dovremo sulla pandemia, senza obblighi e imposizioni. Non ci muoviamo dall’area delle libertà”.

 

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