Alberto Zangrillo: non farò il ministro della Salute. Poi lancia Bertolaso
Durante la pandemia il suo nome e il suo volto sono circolati tantissimo anche in televisione. Ma Alberto Zangrillo è noto anche e soprattutto per essere il medico personale del presidente e fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Ora se ne parla come di un possibile candidato a ricoprire il ruolo di ministro della Salute nel futuro governo Meloni. Lui, però, glissa e nega tutto. Anzi fa lo sponsor di un altro personaggio che avrebbe tutte le carte in regola per prendere le redini di un dicastero così delicato.
Il suo nome circolava da un po' fra i papabili per ricoprire il ruolo di ministro della Salute e, da ambienti politici, risulta che effettivamente Alberto Zangrillo è fra le figure contattate da chi è impegnato in questi giorni nel difficile compito di far incastrare tutte le caselle in vista della formazione del prossimo esecutivo. Ma "la mia indisponibilità a ricoprire il ruolo prestigioso di ministro della Salute è definitiva - assicura contattato dall’Adnkronos Salute, il prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Dipartimento di Anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele - e scaturisce dal profondo amore per la mia professione di clinico e professore universitario, ruoli che non voglio abbandonare". Zangrillo si mette, dunque, da parte, ma sottolinea che "chi sta decidendo è dotato della saggezza necessaria per fare la scelta giusta". Ed entra nel merito della sua scelta, precisandone le sfumature: "Laddove fosse richiesto - aggiunge infatti il medico personale dell’ex premier e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi - sarò felicissimo di fornire tutto il mio personale supporto all’azione del nuovo ministro della Salute".
«Sono certo che è in atto uno scrupoloso sforzo valutativo volto a identificare una figura eccellente». Ne è convinto Alberto Zangrillo, prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Dipartimento di Anestesia e Terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele. Interpellato dall’Adnkronos Salute, sottolinea la necessità di una figura di alto profilo per una delle poltrone cruciali soprattutto con le sfide messe sul tavolo dalla pandemia. «Il Paese ha bisogno di saggezza, visione e competenza per iniziare un programma politico sanitario illuminato». Una figura di questo tipo esiste? «Credo di sì», replica il medico personale dell’ex premier Silvio Berlusconi. Fra i nomi che tornano a circolare oggi c’è quello dell’ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. «Il totonomi - osserva Zangrillo - è il modo migliore per bruciare candidature serie. Ma Guido, oltre a essere un caro amico, ha tutte le caratteristiche per svolgere al meglio questo ruolo». In ogni caso, ribadisce, «chi sta decidendo ha la saggezza necessaria per fare la scelta giusta».