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Governo Meloni, il toto-nomi: spunta l'ipotesi Sisto alla Giustizia. Difesa a Urso, Fitto per l'Ue

Daniele Di Mario
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Prende forma giorno dopo giorno il nuovo governo di centrodestra. I nomi continuano a restare top secret, ma, all'indomani dell'Esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni torna a dire attraverso i propri canali social: «Siamo al lavoro per una squadra di governo di alto profilo che metta al centro della sua azione la difesa dell'interesse nazionale e dei cittadini. Vogliamo un'Italia che torni a pensare in grande». Un governo, è il ragionamento di Meloni, «politico, forte e coeso, con un programma chiaro, un mandato popolare e un presidente politico», che, come chiesto dai cittadini, «porterà avanti politiche in discontinuità rispetto a quelle messe in piedi in questi anni dagli esecutivi a trazione Pd».

A breve Meloni incontrerà gli altri leader della coalizione per tirare le somme del lungo lavoro svolto in questi giorni. Con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi - assicura - «penso proprio che ci dovremo vedere nei prossimi giorni». Quanto al totoministri, arrivano le prime conferme. Vicepremier Salvini (con delega alle Infrastrutture e ai Trasporti) e Antonio Tajani (il vicepresidente di FI è dato agli Esteri ma dice: «Farò quel che deciderà Berlusconi»). Alla Difesa dovrebbe andare Adolfo Urso (FdI). Alla Giustizia Carlo Nordio (FdI) pare favorito su Giulia Bongiorno (Lega), main queste ore si fa avanti l'ipotesi del forzista Francesco Paolo Sisto. Al ministero dell'Interno sembra stabile il prefetto Matteo Piantedosi.

All'Economia ballottaggio tra due tecnici: Domenico Siniscalco e l'amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti Dario Scannapieco. Alcune caselle sembrano ormai sicure: Raffaele Fitto (FdI) agli Affari Europei e Giovanbattista Fazzolari (FdI) sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Silvio Berlusconi vorrebbe piazzare Alessandro Cattaneo e ottenere la conferma del sottosegretario all'Editoria Giuseppe Moles e del sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali.

Tra le desiderata di Forza Italia ci sono Istruzione e Salute per Annamaria Bernini e Andrea Mandelli, con Licia Ronzulli capogruppo in Senato (ma il Cav la vuole al governo). Un gioco a incastri che dovrà tenere conto anche delle «quote» corrispondenti ai rapporti di forza tra i partiti e dei requisiti di competenza e qualità su cui Meloni non intende derogare. Perla Lega, Gianmarco Centinaio è dato stabile all'Agricoltura. Un posto da ministro potrebbe ottenerlo Edoardo Rixi. Alcuni nodi restano da sciogliere: Lavoro, Sviluppo Economico, Affari regionali e Riforme (conteso da Lega e FdI).

Tutte la caselle andranno a posto nei prossimi giorni. Il Parlamento si insedierà giovedì 13. Poi via alle consultazioni del Quirinale. Visto il chiaro esito delle elezioni, saranno abbastanza veloci e già dopo un paio di giorni Sergio Mattarella potrebbe conferire l'incarico a Meloni. Poi toccherà al premier incaricato sciogliere la riserva e tornare al Colle con la lista dei ministri. La partita sta arrivando alla stretta finale.

Intanto il presidente di FdI continua a lavorare a testa bassa nel suo ufficio di Montecitorio. «Un'altra giornata di lavoro sui dossier più delicati e per essere pronti il prima possibile. Sono molto ottimista», dice Meloni arrivando alla Camera in tarda mattinata. In giornata una serie di incontri e approfondimenti con i collaboratori sui dossier economici, a partire dal caro energia. Tema sul quale Meloni interviene commentando su Twitter la lettera della presidente della Commissione Ue Von Der Leyen ai Capi di Stato e di Governo: «Un passo in avanti per far fronte alla crisi energetica. Una sfida europea che come tale deve essere affrontata e che deve vedere gli sforzi di tutti per aiutare famiglie e imprese». Sul fronte dell'attuazione del Pnrr, invece, il presidente FdI chiarisce: «Non c'è stato uno scontro con Draghi - spiega - Semplicemente con spirito costruttivo diciamo che vogliamo fare ancora meglio».

Prossimo appuntamento in agenda l'assemblea degli eletti alla Camera e al Senato, fissata per lunedì alle 11.30 presso l'Auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio. In Lombardia giornata di incontri anche per Salvini.

In mattinata il segretario leghista vede l'Ad di Arexpo Igor De Biasio per discutere del futuro dell'area che attrae investimenti da tutto il mondo e che già si è offerta per ospitare un eventuale Ministero dell'Innovazione. Il leader del Carroccio si confronta gli assessori regionali a Giovani e Famiglia anche con l'assessore ai Giovani e quello alla Famiglia: due temi al centro dell'agenda leghista. L

'emergenza però resta il caro bollette: Salvini ne discute con il governatore Attilio Fontana e con il ministro Giancarlo Giorgetti. La giornata si conclude a Varese con un'assemblea con militanti, sindaci e amministratori. Sul fronte governo, la Lega ha le idee chiare su cosa fare e con chi: «Non vediamo l'ora di passare dalle parole ai fatti», dice Salvini.

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