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Il Superbonus resta ma cambia: ipotesi riduzione all'80% e legato al reddito

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Che fine farà il Superbonus per le ristrutturazioni edilizie? Sarà uno dei nodi da sciogliere per il nuovo governo di centrodestra e iniziano a emergere le prime idee dell'esecutivo che verrà.

A quanto filtra, il bonus non scomparirà ma potrebbe essere ridotto. Non più il 110% che ha creato tanti problemi a chi deve eseguire i lavori entro certe scadenze, nonché una serie di illeciti. La quota potrebbe abbassarsi all'80%, ma c'è chi ipotizza che possa addirittura scendere al 70% o addirittura al 60%.

 

Il 31 dicembre, intanto, l'attuale Superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico o di adeguamento sismico delle abitazioni unifamiliari finirà di esistere, mentre resterà in vigore fino a tutto il 2023 per i lavori condominiali. «Quello era un provvedimento eccezionale, giusto, ora bisogna continuare a sostenere la crescita del comparto industriale, va continuata l’azione di sostegno all’edilizia - ha spiegato Antonio Tajani «si può lavorare alla riduzione del Superbonus dal 110% all’80%». Fonti di Fratelli d'Italia hanno fatto filtrare una possibile quota del 60 o 70 percento.

Nella nuova formulazione allo studio, secondo quanto riportato dal Messaggero, dovrebbe essere superato il problema delle scadenze per non perdere l'agevolazione, estendendo l'applicazione del bonus a una durata di 20-30 anni. Inoltre, il bonus potrebbe essere diversificato in base alle fasce di reddito del richiedente o al tipo di immobile: più alto per la prima casa, a patto che non sai di lusso, più basso per la seconda.

 

Chi è riuscito a completare il 30% dei lavori entro il 30 settembre scorso, come stabilito dalle scadenze previste, e non riuscirà a completare i lavori entro fine anno potrebbe ottenere una proroga. Ma è bene completare i lavori fino a quando la nuova misura non sarà ufficiale. 

La revisione del 110% potrebbe trovare spazio nella prossima manovra, che difficilmente quest’anno rispetterà il termine del 20 ottobre per la presentazione in Parlamento. Le nuove misure relative ai bonus edilizi possono comunque entrare in manovra come emendamenti.

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