Brigate di cittadinanza, Matteo Salvini contro Grillo: è folle e irresponsabile
Brigate di cittadinanza, il centrodestra insorge contro Beppe Grillo. Il fondatore del M5s chiama a rapporto quelle che lui definisce "brigate di cittadinanza" ma non si fa attendere l'alzata di scudi di Lega e Forza Italia. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, si scaglia con veemenza contro le parole utilizzate da Grillo sul suo blog e lo accusa di essere "un folle e un irresponsabile".
«In questo momento drammatico per l’Italia, chiunque parli di Brigate è un folle e un irresponsabile - ha detto Salvini dopo le "brigate di cittadinanza" citate da Beppe Grillo a difesa del Reddito di cittadinanza. Parole di fuoco anche da parte di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. "Come ha detto Silvio Berlusconi durante tutta la campagna elettorale - ha detto Gasparri - le politiche sociali vanno rafforzate, non solo confermate. Partendo dagli anziani ai quali riconoscere le pensioni minime di mille euro al mese per tredici mesi e dai disabili. Bisogna tutelare con la spesa sociale le parti più fragili della società. Anche i giovani, indirizzandoli verso il lavoro e non verso politiche assistenzialiste. Preoccupa il linguaggio di Beppe Grillo che, dopo tante assenze e tanto silenzio, usa parole inaccettabili. Grillo, invece di prendere atto di avere dimezzato i propri voti parla di "brigate di cittadinanza" che devono "illegalmente", così dice lui, difendere il reddito di cittadinanza. Ricordiamo le Brigate Rosse. Ricordiamo i linguaggi minacciosi del passato di taluni che furono sottovalutati. Un conto è difendere la politica sociale, altro è usare parole equivoche e alimentare tensioni sociali. Grillo e il movimento che ha fondato dimostrano così una grande irresponsabilità. In un momento di gravi tensioni internazionali parlare in questo modo vuol dire mettersi fuori dalla Costituzione, dalla democrazia, dalla legalità repubblicana».
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Ma cosa ha detto di preciso Beppe Grillo? «Oggi, i percettori del reddito di cittadinanza sono circa 3 milioni, molti dei quali con competenze che vorrebbero mettere a disposizione della comunità - ha scritto E infatti sarebbe anche previsto che lo possano fare ma "qualcuno" preferisce impedirglielo, creando ostacoli burocratici per renderlo irregolare, se non illegale, perché è più comodo usarli come carne da cannone per fare la guerra ai poveri. Per questo chiamo a rapporto le Brigate di Cittadinanza, cittadini volenterosi che vogliano offrire il loro operato "illegalmente" per aiutare la comunità in cui vivono, con lavori e opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio paese, perché servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno. Cittadini che si possano sentire liberi di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo. Brigatisti di Cittadinanza, abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno della vostra abilità e della vostra partecipazione!». Così il garante del M5S, Beppe Grillo, in un post pubblicato sul suo blog, dal titolo "Brigate di Cittadinanza, a rapporto!". «Più di quindici anni fa insieme all’ingegner Fornari dell’Ansaldo Nucleare lanciammo un’iniziativa per tutti i residenti di Genova Nervi che volessero rendersi utili alla comunità per rendere più vivibile il quartiere, attraverso manutenzioni ordinarie, pulizie, lavori di giardinaggio, aiuto per gli anziani etc…», ricorda Grillo, concludendo ironicamente il post con un’avvertenza: «L’iniziativa delle Brigate di Cittadinanza giova gravemente alla Comunità. Autorizzazione Ministeriale Non Richiesta».