Nicola Zingaretti multato dal Corecom Lazio: "Campagna elettorale a spese della Regione"
Dopo l’invito a dedurre della procura della Corte dei Conti per le mascherine fantasma, un’altra tegola colpisce Nicola Zingaretti. Il governatore del Lazio è stato infatti ritenuto responsabile di aver violato l’articolo 9 della legge 28 del 2000 per aver utilizzato i canali istituzionali della Regione per fare campagna elettorale. A stabilirlo è la delibera 308/2022 del 26 settembre scorso del Corecom Lazio che ha trasmesso gli atti all’AgCom per le deliberazioni conseguenti: la sanzione consisterà in una multa fino a 15mila euro e l’acquisto su un quotidiano per la pubblicazione a pagamento recante come contenuto le scuse ai cittadini e il riconoscimento del comportamento sbagliato. Ma a pagare non sarà Zingaretti: la legge prevede che sia l’ente - cioè la Regione - a farsi carico di tali oneri. La multa di Zingaretti alla fine la pagheranno i cittadini del Lazio.
La decisione del Corecom prende le mosse da una segnalazione fatta dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia in cui si denunciava l’organizzazione nella sede della Regione di una conferenza stampa che annunciava un pacchetto di investimenti per Ostia pari a 100 milioni di euro. L’articolo 9 della legge 28/2000 prevede però che «dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuati in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace svolgimento delle proprie funzioni». L’inizio della par condicio, nel caso delle ultime elezioni politiche, è cominciata il 21 luglio scorso. La Corte Costituzionale (sentenza 52/2000) ha chiarito che tale divieto è finalizzato per evitare il rischio che le amministrazioni pubbliche «possano fornire una rappresentazione suggestiva, a fini elettorali, dell’amministrazione e dei suoi titolari». I titolari di cariche pubbliche che sono candidati alle elezioni possono svolgere attività di comunicazione politica, ma al di fuori dall’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e possono compiere attività di propaganda senza usare mezzi, risorse, personale e strutture della Pa.
Segnalazione fondata, secondo il Corecom (i cui vertici sono nominati dalla giunta regionale, cioè dallo stesso governatore), che in corso di istruttoria ha accertato la violazione. Zingaretti era infatti candidato (poi eletto) alla Camera nel collegio plurinominale Lazio1-1 e la conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, non aveva i requisiti dell’impersonalità e dell’indispensabilità, trattandosi di una comunicazione differibile nel tempo. Inoltre, gli esiti di tale conferenza stampa sono stati diffusi impropriamente attraverso il sito istituzionale e i canali sociale della Regione Lazio e di Roma Capitale e hanno riscosso grande copertura mediatica da giornali e agenzie di stampa.
Il comportamento di Zingaretti sembra ammettere la propria responsabili: lui e Gualtieri - si legge della delibera del Corecom - sono stati infatti invitati a far pervenire con urgenza, entro 24 ore, eventuali osservazioni e/o controdeduzioni in merito ai fatti contestati, ma non o hanno fatto. Fratelli d’Italia sta ora valutando nuovi esposti per altre violazioni simili avvenute nell’ultima settimana di campagna elettorale, come ad esempio la conferenza stampa su «Roma città dei 15 minuti» convocata in Campidoglio dal sindaco Gualtieri giovedì 23 settembre (a due giorni dal voto) alla quale ha partecipato anche l’assessore Andrea Catarci, candidato al Senato nel collegio uninominale Roma 3 (è stato sconfitto dalla leghista Giulia Bongiorno).
«Il presidente Zingaretti - commenta Laura Corrotti, consigliera regionale del Lazio di Fratelli d’Italia e prima firmataria della segnalazione al Corecom - durante la campagna elettorale ha violato sistematicamente la legge sulla par condicio sfruttando la carica di governatore del Lazio, anche grazie all’aiuto del sindaco Gualtieri che si è prestato a organizzare bizzarre conferenze stampa per annunciare mirabolanti interventi sul territorio. A dirlo non siamo noi ma il Comitato regionale per le Comunicazioni, che ha dato ragione alla denuncia presentata dal gruppo regionale di FdI, con un delibera che ha accertato la violazione della legge da parte di Zingaretti e Gualtieri e rinviando all’AgCom la decisione sulle sanzioni amministrative da applicare nei confronti sia della Regione Lazio che di Roma Capitale. Questo significa - prosegue la Corrotti - che a pagare per il comportamento scorretto e illegittimo saranno i cittadini del Lazio: Zingaretti ha utilizzato le istituzioni per la sua campagna elettorale e sicuramente proverà a rifarlo in vista delle regionali». «Già oggi - annuncia la consigliera FdI - potremmo presentare una nuova segnalazione al Corecom per l’inaugurazione, effettuata da Zingaretti il 21 settembre, di alcuni nuovi alloggi universitari a Tor Vergata e pubblicizzata sui siti istituzionali della Regione».