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Elezione, scandalo brogli sul voto all'estero. La denuncia: “Schede false in Argentina”

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«Evidenti brogli» in Sudamerica nel voto degli italiani all’Estero. Li hanno denunciati, in una conferenza stampa a Montecitorio, un gruppo bipartisan di parlamentari ed ex-parlamentari eletti nella circoscrizione Estero in passato e in queste ultime elezioni politiche, con l’obiettivo di smascherare quello che, a loro dire, rappresenta un tentativo di alterazione del voto in due circoscrizioni consolari argentine (La Plata e Rosario), dove un certo numero di schede è stato addirittura stampato con un colore diverso e con un errore ortografico («Camera dei diputati» anziché «deputati»). Queste schede «palesemente false», hanno raccontato i presenti, recavano tutte il nome di uno stesso candidato, ma la scoperta dell’inganno e della tipografia che aveva effettuato le stampe ha consentito di non alterare l’esito del voto. Da questo avvenimento, che a dire dei denuncianti non sarebbe il primo, i promotori della conferenza stampa hanno preso spunto per chiedere una riforma del meccanismo del voto all’Estero, aprendo a sistemi più moderni e tecnologici. 

 

 

Eugenio Marino, del Pd, ha chiesto «a gran voce al prossimo governo e al prossimo Parlamento di intervenire subito con dei correttivi o con una riforma del voto all’Estero. Bisogna diminuire il più possibile la possibilità di brogli, che il Senato ha individuato in passato soprattutto in Sudamerica ma anche in Europa e che sono stati anche sanzionati. Anche questa volta si è avuta prova di attacco al voto all’estero. Occorre mettere fine a questi attacchi che mettono a rischio la credibilità del voto all’Estero e delle istituzioni». 

 

 

Tra gli altri, ha preso la parola anche il senatore e presidente del Maie Ricardo Merlo, che in Argentina, assieme ad altri candidati, ha scoperto il tentativo di broglio: «Questo sistema - ha detto Merlo - non regge più, si deve cambiare. Non è possibile che noi non sappiamo l’affluenza al voto, che è nascosta dalla legge. Abbiamo saputo che in due circoscrizioni consolari hanno votato una quantità di cittadini impensabile. C’è qualcosa che non va, abbiamo controllato La Plata e Rosario e abbiamo trovato migliaia di schede elettorali false. Quando si sono cominciate ad aprire le buste in queste due sezioni abbiamo visto che c’erano delle schede stampate con errori di scrittura e avevano tutte il voto allo stesso partito e allo stesso candidato. Per fortuna ha aggiunto - questa cosa non ha influito sul risultato finale, però questo noi volevamo denunciarlo, perché non può continuare così. Le schede con scritto ‘Camera dei diputati’ avevano tutte una croce su un partito e una preferenza. Non c’è modo di controllare, con questo meccanismo. È stata una cosa così evidente - ha concluso - e ci siamo indignati». «Centinaia di elettori che hanno votato nella circoscrizione di La Plata - ha raccontato Mario Alejandro Borghese del Movimento Associativo Italiani all’Estero, eletto al Senato nella circoscrizione America Meridionale - non erano nell’elenco ufficiale. Siamo riusciti a bloccare 25.000 schede tra Rosario e La Plata». 

 

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