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Elezioni 2022, il giudizio di Massimo Cacciari: “Al Pd è mancato tutto, accecati”

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Massimo Cacciari, intervenuto ai microfoni della trasmissione «L’Italia s’è desta» su Radio Cusano Campus, ha commentato l’esito delle elezioni politiche del 25 settembre: “Scontato il risultato di GIorgia Meloni, anche se forse con un punto o due punti in più, scontatissima la sconfitta del centrosinistra che è andata a giocare a briscola con le regole dello scopone. Era evidente che serviva la coalizione. Importante la rimonta del Movimento 5 stelle al Sud e il conseguente crollo della Lega nelle regioni meridionali. La Lega è andata molto male in molte regioni e province, è in una situazione di grande crisi. Mi auguro che i conti li facciano anche in casa Pd”. 

 

 

“Al Pd - dice il filosofo ed sindaco di Venezia - è mancato tutto. È un partito che da anni non fa un congresso serio, dove i segretari vanno e vengono, un partito che non ha più radicamento in molte regioni italiani, se non se ne vogliono rendere conto il Dio acceca coloro che vogliono perdere. La maggioranza di quelli che sono andati a votare ha votato per partiti all’opposizione, anche questo è un dato su cui le forze ultragovernative come il Pd dovrebbe ragionarci sopra. Il terzo polo è andato bene, ha preso qualche voto al Pd, loro hanno detto in modo esplicito quello che Letta pensava ma non ha detto, cioè che il miglior governo possibile è quello tecnico con Draghi”. 

 

 

Sull’astensionismo Cacciari ha affermato che “non c’è nulla di particolarmente grave nel dato in quanto tale. Il dato grave è cosa significa l’astensione da noi. Dobbiamo cumulare il dato dell’astensione alla mobilità del nostro voto. Appare Renzi al 40% e poi crolla, appare il M5S e poi crolla, appare Salvini e poi crolla, questo significa che c’è una parte del nostro Paese che va alla disperata ricerca di chi li sappia rappresentare. Manca completamente la rappresentatività reale”.

 

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