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Elezioni, in Campania la sfida del reddito di cittadinanza. E Luigi Di Maio trema per il flop

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La Campania si prepara al voto del 25 settembre per eleggere complessivamente 38 deputati e 18 senatori, 33 parlamentari in meno rispetto al 2018, e, come altrove, con una geografia dei collegi elettorali ridisegnata dal decreto legislativo 177/2020, con confini che spesso travalicano i perimetri provinciali. Alle urne sono chiamati 4.510.726 elettori, 2.379.167 concentrati a Napoli e provincia. Nel capoluogo, in totale, dovrebbero esprimere la propria preferenza 728.198 persone, e votano per la prima volta 3.245 elettori (di cui 1.686 maschi e 1.559 femmine) in 884 sezioni e 56 seggi speciali. Un dato da considerare, visto che l’argomento è stato tra i più discussi in campagna elettorale, è quello relativo al reddito di cittadinanza. Dal report statistico di agosto dell’Inps, la Campania ha 416.740 percettori su 3.515.428 totali in Italia, con un importo medio mensile di 618,75 euro contro i 552,33 euro della media nazionale. A Napoli ci sono 401.613 percettori, poco più di 150mila nuclei familiari, per 665,85 euro di media mensile.

 

 

A sfidarsi ci sono ex alleati, ex compagni di partito, ex ‘colleghi’ di governo pronti a strapparsi collegi e voti. In particolare c’è un collegio in cui più di altri la contesa domani sarà aspra. È quello dell’uninominale alla Camera Napoli-Fuorigrotta. Qui si concentrano gli sforzi del centrodestra per Maria Rosaria Rossi, quelli del centrosinistra per Luigi Di Maio, mentre Azione punta su Mara Carfagna e il Movimento 5 Stelle su Sergio Costa. In pratica, l’ex tesoriere di FI poi passata a Italia al centro di Giovanni Toti sfida la ministra del Sud, un tempo ministra di Forza Italia. E l’ex big dei pentastellati, ministro degli Esteri, sfida l’ex ministro del governo Conte. Una contesa tra tanti big, che rischia di lasciare a bocca asciutta Giggino.

 

 

Sempre nell’uninominale, per il collegio Napoli-San Carlo, una tenzone tra uomini dello Stato, l’ex magistrato (ed ex sindaco) Luigi de Magistris e l’ex prefetto Giuseppe Pecoraro. Anche i collegi plurinominali riservano molte sorprese. Il plurinominale Campania 1/01, ad esempio, oltre a vedere schierati i big (Tajani, Di Maio, Speranza, Conte, Rosato), ha la lotta tra Antonio Ingroia e de Magistris, ex pm un tempo sulla stessa barricata di Rivoluzione civile, e ora pronti a darsi battaglia, il primo per i Sovranisti e il secondo per Unione Popolare. In Campania 1/02, poi, ancora confronto Di Maio e Costa. Più combattuta, in Campania 2/02, la tenzone tra Carfagna, per Azione, e Piero De Luca, per il Pd, dato che si gioca a Salerno, il territorio in cui l’ex sindaco ‘sceriffo’, Vincenzo, padre del deputato uscente, vanta un numero di elettori cospicuo, ma l’ex ministro non è da meno. Sandra Lonardo, infine, coniugata Mastella, ex esponente di FI poi transitata al gruppo misto e ora esponente di Noi di Centro, in Campania 1/01 e 1/02 si trova contro il leader del suo ex partito, Antonio Tajani.

 

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