Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sfide elettorali nel Lazio, la Lega punta su Viterbo

Pietro De Leo
  • a
  • a
  • a

Il collegio uninominale Lazio 01-Viterbo, che sancirà un seggio per Palazzo Madama, interessa tutta la provincia di Viterbo (73 Comuni), l’intera provincia di Rieti e ben 36 Comuni della città Metropolitana di Roma. Una sfida in cui il centrodestra, favorito, schiera Claudio Durigon, espressione della Lega. Durigon è un nome forte del partito di Matteo Salvini, che guida nel Lazio dove, per anni, ne ha curato il radicamento. Proveniente dall’esperienza sindacale, un passato alla guida della segreteria dell’assessorato al Lavoro nella giunta regionale guidata da Renata Polverini, Durigon è stato anche protagonista delle esperienze di governo leghiste. Soprattutto nella prima, quella del Conte1, Esecutivo formato in alleanza con il Movimento 5 Stelle. Lì, con il ruolo di sottosegretario al Lavoro, Durigon ha portato a casa la misura-simbolo del partito di via Bellerio, «Quota 100», di cui è stato artefice. Così come aveva curato uno schema di riforma della normativa sui riders. Nel Conte 2, è stato, in sostanza, la voce principale della Lega d’opposizione per tutte le materie che riguardano il lavoro. Con il governo Draghi, eccolo di nuovo al governo, sottosegretario all’Economia, poi spinto alle dimissioni da una polemica della sinistra per alcune sue parole pronunciate a Latina a proposito della contesa toponomastica sul «Parco Mussolini». Deputato uscente, ora dunque corre per Palazzo Madama, dove come noto i numeri per il centrodestra rischiano di essere più ridotti.

Durigon, se la vedrà con Alessandro Mazzoli, espressione della coalizione di centrosinistra, espressione del partito Democratico. Anche lui ha un’esperienza parlamentare, nella XVII legislatura, deputato. Però, prima ancora, ha svolto un lungo percorso politico, probabilmente instillato dall’aria di famiglia, visto che suo papà è stato segretario provinciale del Pci, consigliere comunale e assessore. Partendo dall’attivismo nella sinistra giovanile, di cui è stato segretario provinciale a Viterbo, e responsabile della federazione dei Democratici di Sinistra. Questo percorso lo porta ad abbracciare la politica territoriale. Alle amministrative del 2005 viene eletto presidente della provincia, dove sconfigge l’esponente di Forza Italia Francesco Battistoni (che però lo batterà, nel 2018, all’uninominale alla Camera). Poi, nel 2013, per Mazzoli arriva l’ingresso a Montecitorio).

Altro nome di cui tener conto, poi, è Alessandro Sterpa, che corre per il Terzo Polo. Professore associato in istituzioni di diritto pubblico all’Università degli Studi della Tuscia, nel suo curriculum un’esperienza di vice segretario generale della Giunta Regionale del Lazio, gestione Zingaretti. Nella sua attività di ricerca ha percorso i temi del regionalismo e del federalismo, e nei rapporti tra i vari livelli amministrativi dello Stato.

E ancora, il Movimento 5 Stelle, candida Massimo Erbetti. Collaboratore in regione dell’assessore Roberta Lombardi, ha un lungo percorso di attivismo del Movimento viterbese. Commerciante, già partecipe ai Meet up nel lontano 2013, si è poi candidato a Sindaco nel 2018, non risultando eletto, ma comunque entrando nell’assise comunale. È stato premiato da 471 voti alle «Parlamentarie», la competizione online in base a cui il Movimento 5 Stelle ha selezionato i candidati da inserire nelle liste.
 

Dai blog