Elezioni 2022, Salvini ritocca il murale con Meloni e dai coltelli nascono fiori
Provano in ogni modo a far passare il messaggio che tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni non corra buon sangue. La minima differenza di posizione tra i due diventa il pretesto per sostenere che, in caso di vittoria del centrodestra, i due leader non riusciranno a governare insieme. A colpire ieri mattina è Salvatore Benintende, in arte TvBoy, lo "street artist" del movimento UrbanPop. Lo ha fatto con un murales nel centro di Roma, in via del Collegio Capranica, la stessa strada dove nel 2018 apparve il famoso bacio tra Salvini e Di Maio prima del via libera al primo governo Conte. Stavolta, a baciare il segretario della Lega, è la leader di Fratelli d'Italia. Con un piccolo particolare che non è passato inosservato.
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Entrambi nascondono un coltello dietro le spalle, pronti ad accoltellarsi se necessario. Sullo sfondo, affacciato da una finestrella, appare il volto sorridente di Silvio Berlusconi. Titolo dell'opera: «Odi et amo», dal famoso epigramma di Catullo che in latino significa «Odio e amo». Il murales è stato cancellato dopo poche ore, quando era già diventato virale sui social. A ribaltare questa narrazione c'ha pensato Salvini, che su Twitter ha pubblicato nuovamente la foto del murales, ma con una piccola correzione: al posto dei coltelli ha fatto apparire dei fiori. Il leghista definisce l'opera di TvBoy «la speranza della sinistra», mentre il murales in versione floreale è «la realtà di oggi e domani». «L'ho modificato così perché il nostro è un affetto politico», ha spiegato ai giornalisti che lo hanno intercettato fuori dal Senato. «Nessun dissidio- ha aggiunto Salvini - Siamo proiettati a settimana prossima, al governo insieme».
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È naturale che su alcuni temi i due leader abbiano vedute diverse. Non tali, comunque, da mettere a rischio l'alleanza. Sullo scostamento di bilancio, necessario per aiutare le famiglie a pagare le bollette, ad esempio, Salvini ha già assicurato che un accordo con Meloni è scontato. Lo ha ribadito ieri: «Non la convincerò io, la convinceranno i lavoratori. C'è qualcuno che pensa di lasciare a casa un milione di italiani senza stipendio?».
Non è la prima volta che il Pd e i suoi alleati provano a dipingerli "separati in casa". A fine agosto, durante il picco di sbarchi a Lampedusa, i giornali vicini alla sinistra scrissero che le ricette di Meloni e Salvini sui migranti erano inconciliabili. Lei proponeva il blocco navale, lui solo i decreti Sicurezza. Certo, non sono la stessa cosa.
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Ma il fine è lo stesso: contenere l'arrivo dei profughi in Italia. Per spazzare via ogni dubbio, i due leader del centrodestra si incontrarono a Messina e si fecero una foto che li ritraeva abbracciati e sorridenti con lo Stretto sullo sfondo. «Lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche. Uniti si vince», scrisse Salvini. «È la migliore risposta alle invenzioni su presunte divisioni», fu il commento di Meloni.
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A scanso di equivoci, il segretario della Lega è tornato sull'argomento anche ieri pomeriggio, ospite su Canale 5: «Il mio rapporto con Meloni se vinceremo? Amicizia e collaborazione, noi abbiamo storie diverse, la Lega governa da nord a sud, per me Giorgia e Silvio sono alleati, non avversari. Per cinque anni governeremo assieme, se gli italiani vorranno.
Abbiamo un punto di vista diverso sulle bollette. Se vince il centrodestra i soldi ce li mettiamo, ma per avere il nuovo governo si arriva a novembre e i soldi servono adesso». Draghi, però, è stato chiaro. Non ci saranno altri interventi in questo senso.