Calenda vuole prendersi Giorgetti. Il Terzo polo punta a fare campagna acquisti nella Lega
Carlo Calenda vuole continuare con la "campagna acquisti" negli altri partiti anche dopo il voto del 25 settembre. Ora, dopo aver accolto le ex forziste Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, punta alla Lega. Il leader del Terzo polo, ospite dello Speciale elezioni di LaPresse, spiega il suo progetto: «Faremo nascere un grande partito repubblicano che sarà più largo di Azione e Italia viva».
Con chi? «In un grande futuro partito repubblicano Giancarlo Giorgetti è uno che prenderei perché capace - risponde - Dubito invece che Zaia verrebbe, perché è proprio leghista leghista, e poi è molto veneto». Quanto alla prossima legislatura, Calenda dice di non temere le "truppe" di Matteo Renzi che, da accordi, costituiranno il 50% dei parlamentari del terzo polo: «Li abbiamo scelti insieme e abbiamo già fatto gruppi comuni». Un rimprovero all'alleato, però, arriva: sulle consulenze all'estero, «io penso che sbagli, anche se è legale, e gliel'ho anche detto. E sono pronto a votare una legge che dica che questa cosa non si può fare» dice Calenda.
Sul suo rapporto con il leader di Italia Viva, Calenda aggiunge: «Io e Renzi non siamo amici, ma devo dire che è stato generoso nell'avermi riconosciuto la leadership della coalizione, dimostrando grande responsabilità. Ho sempre riconosciuto i suoi meriti di governo, anche se siamo diversi». Il leader del terzo polo, poi, non usa parole dolci per gli amministratori dem, da Giorgio Gori a Dario Nardella: «I sindaci del Pd magari dicono che il Pd sbaglia ma poi restano dentro. Non contano nulla, la linea politica viene decisa da Franceschini, Orlando, Zingaretti e Bettini».