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L'ex sondaggista del Cav: "Vi dico chi vince e chi perde domenica. E che rischio sta correndo Meloni"

Luigi Crespi analizza la campagna elettorale: "Male Letta e Salvini, Conte sarà la sorpresa, Giorgia talvolta eccede nel vittimismo"

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Lui è l'ideatore del "Contratto con gli italiani". La trovata che, nel 2001, permise a Berlusconi di conquistare il più largo successo elettorale che si ricordi. E, di conseguenza, è uno che di campagne elettorali se ne intende. Così oggi Luigi Crespi, da osservatore esterno, può permettersi di dare le pagelle ai leader impegnati nella corsa al voto, anticipando vincitori e sconfitti. E avvisando però pure la strafavorita Giorgia Meloni. Che qualche errore, a suo avviso, lo sta commettendo,

L'occasione è un lungo articolo per l'Huffington Post. Nel mirino finiscono in particolare Enrico Letta e Matteo Salvini: "Ma secondo voi - scrive Crespi - Pontida 2022 ha incrementato il bagaglio elettorale della Lega? Salvini imposta una manifestazione che glorifica se stesso, quindi una sorta di culto della personalità di un capo ovviamente in difficoltà, ma era quello che serviva? Letta invece decide di fare una contro manifestazione, sovrapponendosi a Pontida con un evento con i sindaci ma era quello che serviva?". "Manca una guida, un filo conduttore, una strategia - ammonisce Crespi - perché sembra di assistere a reazioni emotive e disordinate e mi auguro che per queste due grandi formazioni politiche, la sconfitta sia senza appello, perché solo attraverso una sconfitta dura, sonora, un giudizio lapidario degli elettori si potrà dare nuovo smalto, nuova rappresentazione":

Poi c'è spazio per chi si candida invece a essere la sorpresa delle elezioni. "Conte che ha la capacità di passare da una situazione a un’altra con una leggerezza e una rapidità incredibili riuscendo a mantenere una credibilità di fondo e obiettivamente la campagna elettorale che ha condotto è degna di nota per lucidità e determinazione. È evidente il lavoro di uno staff importante e serio che ha saputo essere ascoltato e che ha lavorato molto bene".

Infine un "avvertimento" a Giorgia Meloni, che è indicata comunque come la vincitrice designata e meritevole, ma "forse sta ricoprendo con troppa frequenza il ruolo di vittima che non si confà a una vincente, non deve dare l’idea di essere sotto assedio e di mal tollerare le critiche, anche le più ingiuste, devono essere affrontate non come leader antagonista ma come il capo del governo, presidente di tutti, in un momento difficilissimo per il Paese, presidente persino di Corrado Formigli". Non sarà semplicissimo.

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