Roberto Fico non molla: continuerà a fare politica attiva nel M5s
L'uomo dell'autobus ha smarrito la sua fermata. Da bello e impossibile dell'universo progressista, a trombato nella logica tritacarne dei Grillini il passo è breve. Un mantra, quello del doppio mandato, che non ha fatto sconti a nessuno. Ma Roberto Fico non sembra, almeno in apparenza, essersela presa più di tanto. “Cosa farò dopo l'esperienza parlamentare? Politica attiva nel M5S, lavoriamo per questo. Le cose da fare sono molte e ci sono molti problemi da risolvere nel paese”. Parole chiare e nette quelle espresse dal presidente della Camera, intervistato a 24 Mattino, la trasmissione in onda su Radio 24.
“Non sono deluso, sono molto soddisfatto di come il Movimento Cinque Stelle sta portando avanti un nuovo corso. Il programma mi rappresenta molto, è assolutamente progressista. Candidato o non candidato, la politica non si fa solo nelle istituzioni. Fino a questo momento la campagna elettorale mi pare sia stata molto tranquilla, si è avuta l'opportunità di parlare di molti temi. È chiaro che verso il finale c'è qualche tensione in più, è bene che tutti usino toni più bassi, anche perché il momento in Italia è complicato”.
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Qual è stato il suo rammarico più forte? “Non aver approvato la legge sul fine vita. Abbiamo avuto richiami dalla Corte Costituzionale, il Parlamento doveva legiferare e non l'ha fatto. Questo è un rammarico”. L'uomo che voleva raggiungere la Camera in bus tocca poi un tema molto sentito dall'elettorato pentastellato. “Il reddito di cittadinanza va tenuto. Il rischio di una vittoria di Giorgia Meloni non è il fascismo ma la cancellazione del reddito di cittadinanza. Noi lo vogliamo migliorare".
Infine, un accenno alla politica estera. “Oggi chi appoggia o difende Orban nel nostro Paese sta facendo uno sbaglio storico, nel cuore dell'Europa non possiamo in alcun modo pensare che, siccome ci sono state elezioni libere, venga messo in discussione lo stato di diritto. Fa bene l'Europa subito a fare la voce grossa. Bene colpire subito, laddove c'è una deviazione sullo stato di diritto”.