Gli indipendentisti del Sudtirolo esagerano contro Meloni: “Lupa fascista travestita da pecora"
Altro attacco esagerato nei confronti di Giorgia Meloni. Stavolta a prendersela con la leader di Fratelli d’Italia sono gli esponenti della Suedtiroler Freiheit (partito che vuole l’indipendenza del Tirolo dall’Italia) in una lettera aperta inviata alle istituzioni e media austriaci. Sei le persone che hanno firmato la lettera, la prima Eva Klotz, la ‘pasionaria’ del Sudtirolo, figlia di Joerg, attivista indipendentista e autore di diversi attentanti dinamitardi. Tra i firmatari anche i consiglieri provinciali Myriam Atz-Tammerle ed il ‘delfino’ della Klotz, Sven Knoll. «Lupa fascista travestita da pecora» la frase su Meloni.
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La Suedtiroler Freiheit nella lunga lettera fa riferimento alle frasi della Meloni su Benito Mussolini, definito un «buon politico», e ai diritti delle minoranze sudtirolesi in Alto Adige («se si sentono austriaci vadano a vivere in Austria», aveva detto Meloni). Non si è fatta attendere la dura replica di Fratelli d’Italia attraverso il coordinatore del partito a Bolzano e candidato alle Politiche del 25 settembre: «Se guardassimo il passato di Eva Klotz vedremmo attentati all’unità nazionale, le sue parole oggi esprimono solo odio verso una Nazione che tratta la minoranza locale meglio di chiunque altro nel mondo».
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«Immaginate quale clamore ci sarebbe in Austria o in Germania se tali dichiarazioni fossero emerse da un candidato cancelliere che definisce Hitler un ‘buon politico’ e chiedendo l’assimilazione e l’espulsione delle minoranze etniche», ha aggiunto il documento del movimento popolare secessionista sudtirolese inviato alle istituzioni austriache. Secondo la Suedtiroler Freiheit, «l’Alto Adige non è una regione qualunque all’estero ma un’area in cui vive una popolazione a maggioranza austriaca, per la quale l’Austria esercita la funzione di potere politico di protezione». La Stf, partito di estrema destra in lingua tedesca che chiede la separazione dell’Alto Adige dall’Italia, ricorda il passato quando nell’aprile del 1992 «il governo italiano inviò una nota all’Austria informando il governo di Vienna del testo di una dichiarazione del presidente del Consiglio Andreotti sulla questione altoatesina nella quale afferma che le future modifiche normative all’Autonomia sarebbero potute avvenire solo nella reciproca responsabilità e cooperazione tra Roma ei gruppi etnici coinvolti».
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