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Caso Venezuela, Casaleggio accusa Conte: "Sapeva ma non disse nulla"

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Sapeva ma non disse nulla. È l'accusa lanciata da Davide Casaleggio al leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, a pochi giorni dalle prossime elezioni del 25 settembre. Il figlio di Gianroberto Casaleggio, uno dei due fondatori del Movimento 5 Stelle, in un lungo post su Facebook, lancia il suo affondo per difendere il padre che venne accusato di aver ricevuto fondi dal regime venezuelano di Hugo Chavez per "influire sulle scelte del Governo italiano tramite il MoVimento 5 Stelle". Davide Casaleggio querelò il giornale spagnolo che per primo aveva diffuso la notizia, riportando un documento dei servizi segreti spagnoli. 

 

"Devo raccontarvi un fatto grave che è successo in questa legislatura" scrive Casaleggio jr in un lungo post in cui parla del "caso Venezuela" come "un'infamia che è stata condotta contro mio padre". Il figlio del co fondatore del Movimento 5 stelle prosegue spiegando che in questi anni ha condotto diverse ricerche che gli hanno permesso di "farsi un'idea" di cosa sia successo. "Anche i servizi segreti italiani, anche persone nel Governo italiano, sono state coinvolte in questa vicenda. Speravo che la giustizia avesse già fatto il suo corso per la fine di questa legislatura, ma così non è stato. Credo sia quindi importante condividere alcune informazioni pubblicamente" scrive Casaleggio. 

"Chi era a conoscenza di quel documento prima che arrivasse nelle mani del giornalista spagnolo?" si chiede Casaleggio lanciando l'accusa a Giuseppe Conte. "Era custodito in un cassetto del governo italiano già da un anno. Tra l'altro prima della pubblicazione, il 27 di aprile del 2019 i servizi segreti italiani con in mano questo documento vanno da Giuseppe Conte, vista la gravità del fatto denunciato dal documento, e lo sottopongono per una sua valutazione. Quello che è stato fatto? Nulla" continua Casaleggio che poi affonda: "Non si fece né un'indagine su un fatto che effettivamente poteva essere molto grave, corruzione, riciclaggio, cercare di pagare una forza politica per indurre il Governo a fare qualcosa per un Paese straniero. È qualcosa di molto grave, ma il Presidente del Consiglio al tempo non fece nulla. Non fece nulla neanche nell'altro senso. Se pensava che questo documento fosse falso, era una chiara calunnia. Un tentativo di calunnia perché al tempo il documento era segreto, ma non fece nulla neanche quando questo documento uscì sui giornali. Tutti i giornali italiani ne hanno parlato e Conte aspettò ben due giorni per fare la sua dichiarazione in cui sostanzialmente faceva finta di non saperne nulla e disse che non c'era niente da chiarire, e che avevano già smentito altri". L'auspicio finale di Casaleggio è che si faccia chiarezza su quella che ha definito essere una vera e propria "operazione di calunnia pubblica" portata avanti contro suo padre. Chiarezza che dovrà arrivare dal prossimo governo. Adesso bisognerà capire come risponderà Giuseppe Conte che per il momento, non ha replicato alle accuse. 

 








 

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