Svolta sul Superbonus, salve famiglie e imprese. Semplificata la cessione dei crediti
Svolta sul Superbonus: la responsabilità dei cedenti crediti fiscali scatterà solo in presenza di dolo o colpa grave. Il Senato approva, con 211 voti favorevoli e un astenuto, su 212 votanti, l'emendamento al decreto Aiuti bis che modifica e semplifica le norme del superbonus. Per i crediti maturati prima dell'introduzione degli obblighi di acquisizione dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle attestazioni richieste dalla normativa, il cedente- a condizione che sia un soggetto diverso da banche e intermediari finanziari, da società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all'albo o da imprese di assicurazione - acquisisce, ora per allora, ai fini della limitazione a favore del cessionario della responsabilità in solido ai soli casi di dolo e colpa grave, la documentazione richiesta. La svolta dopo l'intesa raggiunta tra gruppi parlamentari e governo sull'emendamento presentato dal sottosegretario al Mef Federico Freni (Lega), che incontra il gradimento dei senatori. Soddisfazione da parte dei presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze, Daniele Pesco (M5s) e Luciano D'Alfonso (Pd) che sono anche relatori del dl Aiuti bis - che ringraziano i funzionari e l'esecutivo per il lavoro svolto.
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Si scioglie così il nodo del superbonus, diventato cavallo di battaglia dei 5 Stelle, con i capigruppo in commissione Bilancio e Finanze del Senato - Gianmauro Dell'Olio e Emiliano Fenu - avevano alzato le barricate per far sì che la norma non venisse cancellata. «Sul Superbonus abbiamo individuato una soluzione che ritengo possa trovare il consenso del Parlamento. Abbiamo depositato la norma in Commissione e verrà votata in mattinata», conferma il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli, entrando al Senato. «Serve - aggiunge - a garantire cittadini ed imprese, e soprattutto a far camminare una misura che abbiamo fortemente voluto e costruito, con l'obiettivo di garantire, in questi anni post Covid la ripresa del settore edile e la crescita del Pil. Un obiettivo che è stato ampiamente raggiunto». Così dopo che il decreto si era impantanato a Palazzo Madama per il rifiuto di M5S e Cal di ritirare gli emendamenti depositati e dopo i timori del governo per la possibile perdita di 17 miliardi di risorse, arriva la svolta con l'approvazione dell'emendamento. Nella proposta formulata dal governo viene tolta la responsabiltà in solido per le imprese tranne che nei casi di dolo e per i soggetti suscettibili di sanzioni antimafia. Come chiesto dal M5s nel provvedimento non ci saranno oneri a carico dello Stato.
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Il testo ora passa alla Camera, dove verrà votato domani. «Il Superbonus è stata una misura rivoluzionaria, esprime un indirizzo di politica ambientale ben preciso. O non si vuole capire osi fa finta di non voler capire, altrimenti non capisco il pregiudizio che è stato posto nei confronti di questa misura», commenta il presidente M5S Giuseppe Conte, che attacca il premier Draghi: «Sul Superbonus c'è stato un atteggiamento incomprensibile da parte di questo governo. A un certo punto si è dato un dato falso, gonfiato sulle truffe, che non hanno mai superato il tre per cento del valore complessivo. C'è stata una presa di distanza pubblica da parte del presidente del Consiglio incomprensibile. Si voleva deliberatamente boicottare questa misura». Anche Matteo Salvini canta vittoria. «La Lega salva le imprese inguaiate dalle criticità del Superbonus - dice il segretario del Carroccio - Significa che ci saranno certezze per chi compra i crediti. Le aziende respirano, il lavoro riparte: dalle parole ai fatti. Ora avanti tutta contro il caro bollette: è emergenza nazionale, non possiamo perdere tempo». Fratelli d'Italia rivendica: «Siamo stati l'unica forza politica a lavorare per evitare che le continue modifiche al Superbonus penalizzassero famiglie e imprese. Il Governo ha riformulato un emendamento al Dl Aiuti originariamente proposto da FdI», dicono i senatori Nicola Calandrini e Andrea de Bertoldi.
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