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Dritto e rovescio, Conte spiana Di Maio: invece di lavorare per la pace si è fatto il partitino

Luca De Lellis
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Doveva togliersi i famosi sassolini dalla scarpa. Il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte l’ha fatto durante la trasmissione Dritto e Rovescio, andata in onda nella serata giovedì 8 settembre su Rete 4. L’ex Presidente del Consiglio non le ha mandate a dire al nuovo capo di Impegno Civico Luigi Di Maio, reo di aver abbandonato il partito per interessi personali: “Lui è molto arrabbiato, fa impressione. Ma in realtà – tuona Conte – dovrebbero essere gli italiani ad essere arrabbiati con lui. Abbiamo avuto un Ministro degli Esteri che nella crisi di un conflitto europeo che sta ridisegnando lo scenario geopolitico per i decenni a venire, invece di occuparsi di un negoziato di pace, l’unica via risolutiva, si è dedicato a fare il solito partitino elettorale”.

 

Ed è proprio sulle conseguenze della guerra in Ucraina che Conte si sofferma, in particolare sul tema delle sanzioni europee nei confronti di Vladimir Putin: “Con questa strategia stiamo dividendo il mondo a metà come un cocomero. Da una parte c’è il fronte occidentale, ma dall’altra non ci sono degli sfigati. Russia, Cina, India e il resto del mondo sono una popolazione più consistente della nostra. Stiamo facendo un guaio che lasceremo ai nostri figli”.

 

Come tutti stiamo vivendo sulla nostra pelle, gli effetti sulle bollette di luce e gas della guerra appaiono disastrosi. Ecco perché il leader dei grillini spera in un’unica alleanza europea che possa trovare un accordo sul prezzo del gas: “Germania e Francia l’altro giorno hanno fatto un patto bilaterale per scambiarsi tra loro energia elettrica e ognuno provvede da sé, ma non ce la faranno. Solo tutti insieme, con un piano di stoccaggio comune – chiosa Conte – avremmo dettato le condizioni contrattuali”.

 

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