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Energia, il nuovo decreto Aiuti slitta ancora. Niente cassa integrazione scontata

Daniele Di Mario
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È convocato per oggi pomeriggio alle 15 il Consiglio dei ministri. Ma il governo non varerà il nuovo decreto per fronteggiare la corsa dei prezzi e i rincari delle bollette, con nuovi aiuti per famiglie e imprese. Il decreto è destinato dunque a slittare ancora. Secondo quanto viene riferito da fonti di governo, infatti, la procedura per decidere le risorse da destinare al nuovo decreto aiuti -energia prevede che oggi il Cdm esamini l'ammontare delle risorse da destinare al provvedimento, che dovrà poi essere approvato dal Parlamento. Dopo che il Consiglio dei ministri di oggi avrà esaminato l'ammontare delle risorse da destinare al decreto aiuti-energia - spiegano fonti di governo - sarà «necessario» un passaggio parlamentare per l'autorizzazione a utilizzare il miglioramento dei saldi fiscali per finanziare le misure. Dopo l'ok del Parlamento si terrà un nuovo Consiglio dei ministri per l'adozione del decreto. In ogni caso, sottolineano fonti Mef a LaPresse, non ci sarà uno scostamento di bilancio. Al Mef-  spiegano fonti interne a via XX Settembre - avrebbero voluto un supplemento di tempo, «anche per dare la possibilità alla Ragioneria di Stato di verificare nel dettaglio le entrate» che andranno impiegate per il nuovo decreto. A Palazzo Chigi c'è però volontà di accelerare per tagliare il traguardo dei nuovi aiuti prima possibile, e al Mef «si lavora sodo» per dare disco verde al provvedimento al più tardi oggi.

 

 

Il nuovo decreto Aiuti, spiegano fonti del Mef all'AdnKronos, di un provvedimento «snello», dove pertanto non dovrebbe trovare spazio la cassa integrazione «scontata», ovvero una Cig a costi più contenuti del normale per due mesi per i settori più esposti al caro energia. La misura - un'ipotesi circolata nei giorni scorsi - non dovrebbe figurare nel provvedimento che potrebbe arrivare sul tavolo del Cdm oggi, «anche se questo non significa - spiegano le stesse fonti - che l'idea sia definitivamente tramontata». Per realizzarla, si dovrà comunque attendere fine settembre, «una volta certificate tutte le entrate». Nel decreto legge che dovrebbe essere approvato in settimana, dove ci sarà la proroga del credito d'imposta al 25% fino a fine anno, potrebbe invece trovare spazio la rateizzazione delle bollette per sei mesi per le imprese, «su cui si sta ragionando», spiegano le stesse fonti.

 

 

 

«Noi, come Impegno Civico, abbiamo proposto un decreto taglia bollette, con il quale lo Stato paga l'ottanta per cento delle bollette delle imprese. Questo intervento costa 13 miliardi di euro, ma è un intervento emergenziale», spiega il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che aggiunge: «Prendiamo le risorse dal fatto che lo Stato, per effetto dell'inflazione, incassa di più dall'Iva e dalle accise». Se il governo in carica per gli affari correnti sta lavorando in direzione di un provvedimento sulle bollette da varare in settimana e valido fino a settembre-ottobre, «la proposta di Impegno Civico dovrà essere varata dal nuovo governo e avere validità fino a dicembre», conclude Di Maio. «Ci fidiamo del governo Draghi, sappiamo che prenderà misure che saranno all'altezza della sfida, per aiutare le famiglie e le imprese italiane ad andare avanti e a pagare le bollette di gas e luce che hanno già ricevuto - non possono essere pagate a queste cifre, con questi aumenti - e anche per far calare le bollette del futuro», dice il segretario del Pd, Enrico Letta. «Per noi quest'intervento è il raddoppio del credito d'imposta, oltre alla bolletta luce sociale», aggiunge Letta.

 

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