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Sondaggi, Alessandra Ghisleri stronca il voto utile di Letta. Sorpresa Italexit

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Alessandra Ghisleri illustra a L'aria che tira, il programma condotto mercoledì 7 settembre da Myrta Merlino su La7, l'ultimo sondaggio politico  che il suo istituto Euromedia Rearch ha realizzato per Porta a Porta in vista delle elezioni del 25 settembre. Si tratta della penultima rilevazione prima del silenzio. "Ci sono due dati interessanti. Il primo è che Fratelli d’Italia sale sempre. Il Partito democratico sale, ma in maniera più lenta", spiega la sondaggista, Nel dettaglio il partito di Giorgia Meloni è dato al 24,6 in virtù di una crescita dell'1,1 per cento, mentre quello di Enrico Letta al 23,1 con tre decimi di trend positivo. 

 

Insomma, l'appello al "voto utile" di Letta ha qualche effetto, ma lieve. "La sinistra è disgregata, molti partiti sono stati estromessi" anche tra le forze minori, non solo Azione-Italia viva e M5s insomma. "Il Rosatellum impone le coalizioni ma non un programma", chiosa Ghisleri secondo cui se Letta avesse voluto fare una coalizione competitiva contro il centrodestra avrebbe dovuto trovare una sintesi politica con tutta la sinistra.

 

Poi c'è Italexit. Il partito di Gianluigi Paragone è dato al 2,8 in crescita, ormai a un passo dall'asticella del tre per cento, che per altro secondo altri sondaggi ha già superato. "Ci sono quasi cinque fronti in campo, il partito di Paragone è in procinto di passare la soglia. Il Terzo polo è appaiato a Forza Italia, poi c'è un testa a testa tra Lega a 5Stelle". 

 

Ghisleri ricorda come il distacco tra centrodestra e centrosinistra da 17-18 punti è così ampio "anche perché ci sono cinque poli". Quello di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusocni, il centrosinistra, i 5stelle, Carlo Calenda-Matteo Renzi, "e Italexit che potrebbe entrare in questa partita". In conclusione Ghisleri stronca la mossa del "voto utile" di Letta, che ha chiesto agli elettori di scegliere tra lui e Meloni perché con un 4 per cento in più fermerebbe il centrodestra... "Non è che il voto utile, anche se va tutto a lui ferma, la distribuzione dei seggi" che ovviamente coinvolge cinque schieramenti.

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