Quarta Repubblica: “Il Pd e la presunta gestione clientelare dei rifiuti nella provincia di Frosinone”
“Il Partito Democratico e la presunta gestione clientelare dei rifiuti nella provincia di Frosinone”. È questo il titolo del servizio andato in onda su Quarta Repubblica, talk show di Rete4 condotto da Nicola Porro, nel corso dell’edizione del 5 settembre. Il lavoro giornalistico, a cura di Lodovica Bulian, tratta del caso di Albino Ruberti e si apre con l’intervista a Massimo Pizzuti, direttore di Politica Sette: “Francesco De Angelis rappresenta un po’ il dominus del territorio per quanto riguarda il centrosinistra, soprattutto negli ultimi 10 anni ha rappresentato l’uomo politico senz’altro più forte del territorio. Frosinone è una provincia in cui il Pd, dalla fine della Prima Repubblica in poi, ha esercitato quasi ininterrottamente il potere a tutti i livelli. Di conseguenza chi ha il potere in Regione e alla Provincia determina poi le presidenze e i consigli di amministrazione degli enti intermedi. Io non vorrei apparire uno di parte, però in provincia di Frosinone essere del Pd ha costituito una sorta di acceleratore importante. Non vogliamo andare a fare delle accuse al Pd o De Angelis, ma è notorio che per quanto riguarda le consulenze nei vari enti l’aver concorso in qualche lista del nei comuni della provincia di Frosinone, insomma, ha fatto comodo a molti professionisti”. È poi il turno di Nicola Ottaviani, ex sindaco di Frosinone: “Quel video già quella sera iniziò ad essere proposto, da ambienti che erano vicini al Pd o scissionisti, se così li possiamo definire, rispetto al Pd. Il problema è che alla fine certe clientele hanno guastato l’ambiente all’interno della stessa sinistra”.
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A parlare è quindi Bernardo Donfrancesco, primo cittadino di Colfelice (Frosinone): “La maggior parte dei sindaci non si riconosce in questa gestione clientelare o quasi. Ero simpatizzante del Pd in passato, ora no”. A Colfelice, spiega la giornalista, ha sede SAF (Società Ambiente Rifiuti), una società pubblica di cui fanno parte tutti i comuni della provincia frusinate. “Presidente di SAF - spiega Donfrancesco - è attualmente Lucio Migliorelli, che prima era segretario del consigliere regionale Buschini del Pd. Prima di lui c’era Vicano, medico della Asl di Frosinone, attualmente consigliere comunale di Frosinone e all’epoca iscritto al Pd. Anni fa scrissi al prefetto dell’epoca, segnalando scelte che probabilmente erano ad personam, persone non so se dire amiche o preparate, particolarmente preparate. C’è questo timore di esporsi o il desiderio di evitare ritorsioni a livello di finanziamenti o di riconoscimenti”.
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Di SAF parla anche Enrico Pavia, consigliere comunale di Alatri (Frosinone): “Questa società ha oltre 100 dipendenti, che sono un numero esorbitante rispetto a quelle che dovrebbero essere le reali esigenze. Come al solito siamo in quel mondo di mezzo in cui non si è pubblico e non si è privato e si può fare un po’ come si vuole. La Procura ha fatto anche quantificare i danni che ciascun comune avrebbe subito. Per Alatri, per il 2014, il danno è di 272mila euro. L’amministrazione, pur potendo costituirsi parte civile, non l’aveva fatto. Perché? C’era una certa vicinanza politica tra alcuni dei soggetti coinvolti in questa inchiesta e quella che all’epoca era l’amministrazione di riferimento di Alatri, a guida Pd”.
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Sulle modalità di alcune assunzioni era scattata un’indagine della Procura di Cassino, che si è conclusa con il proscioglimento delle persone coinvolte davanti al giudice nell’udienza preliminare. Tra le assunzioni - ricorda Bulian - fatte negli anni ci sarebbero quelle di un consigliere comunale del Pd, fratello di un ex consigliere regionale dello stesso partito, del padre di un consigliere comunale di area dem, del figlio di un ex sindaco del Pd, della figlia di un ex sindaco del centrosinistra, eletta a sua volta sindaca nella stessa area. Tra le consulenze legali di cui SAF ha avuto bisogno almeno due sarebbero state affidate ad avvocati con tessera del Pd. Sono finiti a processo, in un’altra inchiesta della DIA di Roma, un ex presidente, il direttore tecnico della società, per presunta truffa aggravata e frode in pubbliche forniture. La prossima udienza è a ottobre. Bulian fa vedere poi come tenta di raggiungere Migliorelli di persona, non trovandolo, e facendosi invece rispondere telefonicamente: “Lei è particolarmente insistente. Sia gentile, ci sentiamo la prossima settimana con calma. I dati? Ci sentiamo la prossima settimana con calma. Mi faccia sapere quello che vuole sapere, tutto la prossima settimana. Ci vediamo, ci sentiamo”.