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Elezioni, Enrico Letta si arrende alla sconfitta: “Centrodestra al 70% in Parlamento, scenario da incubo”

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Enrico Letta è con le spalle al muro. Mattinata difficile per il segretario del Partito Democratico, destinato ad una pesante sconfitta alle elezioni del 25 settembre, che ha cercato di fare un disperato appello ai cittadini nel corso dell’edizione del 6 settembre de L’Aria che Tira, programma tv di La7 che vede Myrta Merlino alla conduzione: “Con questa legge elettorale, se continua questo trend di voto non utile, il 43-44% di voti dati al centrodestra possono dare alla destra in Parlamento una rappresentanza del 70%. Questo sarebbe ai limiti dell’anti-democratico. Carlo Calenda e Giuseppe Conte ci tolgono voti, non hanno letto bene la legge elettorale, nei collegi uninominali vince solo uno. Io sono molto determinato, fino al 25 settembre non mollo. L’unico voto vero per battere la destra siamo noi. Il voto per gli altri è buono solo per 2/3 perché nell’uninominale non vale”.

 

 

Concetti che Letta già aveva espresso in un discorso ai candidati dem via Zoom: “Voglio lanciare un allarme per la democrazia italiana, peso le parole, non voglio usare parole a vanvera, abbiamo 17 giorni di campagna elettorale per cambiare completamente la storia del nostro Paese ed evitare che l’allarme per la democrazia italiana diventi realtà. Iil problema è oggettivo e riguarda la torsione ipermaggioritaria della legge elettorale. L’attuale legge, infatti, congiunta con la riduzione del numero dei parlamentari crea il rischio che venga stravolta nei fatti la nostra Costituzione, un rischio democratico che il nostro Paese non ha mai vissuto come lo sta vivendo in questo momento. Oggi è possibile che il 43% di consensi dati al centrodestra si trasformi in un 70% di seggi in Parlamento. Vorrebbe dire che la destra si eleggerebbe i giudici costituzionali come gli pare, i membri del Csm come gli pare... Vorrebbe dire uno stravolgimento totale del nostro sistema, uno scenario politico e democratico da incubo. Questi sono gli effetti della peggiore legge elettorale di sempre”. 

 

 

Letta se la prende pure con gli ex alleati: “Un più quattro per cento di voti dati a Calenda o dati a Conte è tolti al Pd oggi consentirebbero alla destra di superare il settanta per cento di rappresentanza parlamentare. Ecco perché per fermare la destra, per evitare questo rischio democrazia c’è solamente il voto per noi. In questi 17 giorni dobbiamo lottare perché ci sono 60 collegi uninominali che sono contendibili. In questi collegi uninominali una nostra vittoria può riportare la partita in una logica di contendibilità, viceversa se in quei collegi la crescita di Conte o di Calenda abbassa le nostre chance di vincere quel collegio non sono loro ma la destra a vincere. Un più 4% di voti a noi consentirebbe di tenere la destra sotto il 55 per cento e riportare la partita nella contendibilità”.

 

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