Scrutinio Latina, Coletta resta sindaco per una manciata di voti. Il centrodestra ha già deciso la sfiducia
Lo scrutinio delle 22 sezioni elettorali tornate al voto a Latina ha emesso la sua sentenza: Damiano Coletta resta sindaco del capoluogo pontino. Per una manciata di voti Vincenzo Zaccheo non ha completato la rimonta: circa 190 secondo il centrosinistra, una quarantina secondo il centrodestra. La parola finale la metterà domani pomeriggio l’ufficio elettorale centrale, che verificherà i voti contestati e omogeneizzerà la schede nulle e quelle bianche con quelle uscite fuori dal voto dell’ottobre scorso nelle altre 94 sezioni elettorali della città.
Dopo l'annullamento "replay" elettorale a Latina in 22 sezioni
Se la ripetizione parziale del voto ha confermato Coletta allo stesso tempo non gli ha risolto i problemi di governabilità. Sulla base delle schede scrutinate, continua, infatti, a regnare ’l’anatra zoppa': perché il centrosinistra non aumenta i suoi 13 consiglieri, sei in meno rispetto al centrodestra. Quello in parte che dovrebbe cambiare, se non arriveranno novità dall’ufficio centrale, è la geografia dell’Aula. Il Movimento 5 Stelle (che si era alleato col centrosinistra) pare destinato a perdere l’unico consigliere che aveva (Gianluca Bono) a vantaggio della Lista Bene Comune che dovrebbe salire a 5 con l’ingresso di Dario Bellini. Nel centrodestra dovrebbe entrare l’Udc con Antonio Costanzi, a danno di Latina nel Cuore che perderebbe un consigliere. E il centrodestra si prepara a sfiduciare Coletta.