Le Sardine resuscitano per le elezioni. Mattia Santori: con il centrodestra tutelati ricchi e "non deviati"
Sembravano "estinte", ma con la campagna elettorale si rivedono le Sardine, il movimento giovanile nato contro Matteo Salvini e che, dopo un periodo passato nell'oblio, si appresta a scendere in piazza contro il centrodestra a Roma, in Piazza Santi Apostoli, il 10 settembre. Il punto di riferimento è sempre Mattia Santori, entrato in consiglio comunale a Bologna, che lancia il solito allarme: un’Italia guidata dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni “tutelerebbe i ricchi ed emarginerebbe i deboli”.
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Insomma, la solita musica: con il centrodestra al governo sarebbe “un’Italia conservatrice, in cui si tutelano gli italiani, i ricchi, i bravi, i non deviati, mentre gli emarginati, le persone fragili, i diversi resterebbero emarginati", dice la Sardina citando la recente polemica sulle devianze giovanili. "Ci verrebbe spiegato che non sono gli ultimi a meritare i diritti ma che siamo noi a non meritarci loro. È indubbio che una vittoria di questa destra sarà un duro colpo ai diritti, motivo per cui è bene iniziare a creare dei presidi dal basso”, afferma Santori.
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Per Santori il centrodestra è il nemico: “Meloni, Salvini, Berlusconi sono solo la punta dell'iceberg di una destra incapace di affrancarsi dal populismo”, mentre il Comitato nazionale delle Sardine si mette in scia: "Se vince la destra è indubbio il rischio di un pericolo democratico. Sul tema dei diritti sappiamo bene come la pensano i partiti di quella coalizione”.