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Balneari, Mario Draghi accelera sulle spiagge ma dimentica l'emergenza bollette

Pietro De Leo
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No, non si tratta di stilare una gerarchia delle cose da fare. Piuttosto di segnalare, questo sì, un diverso ritmo di marcia del governo negli obiettivi. Il racconto politico di questi giorni ha riportato un Presidente del Consiglio Draghi impegnato a spronare i ministri a portare avanti l'attività per raggiungere più obiettivi possibili del Pnrr (l'obiettivo è fissato a 29 su 55), prima dell'avvicendamento tra esecutivi dopo le elezioni politiche. Prima di lui, che si sarebbe espresso in maniera molto chiara durante l'ultimo Consiglio dei ministri, era stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli a convocare una riunione tecnica con i capi di gabinetto per stringere i bulloni della macchina governativa. In questo iperattivismo del governo, peraltro, si colloca anche la dibattutissima questione balneari. Dopo che il disegno di legge sulla concorrenza (che contiene la regolamentazione a riguardo) è stato approvato in via definitiva, ora l'obiettivo di Palazzo Chigi è varare a settembre il decreto attuativo sulle gare per le concessioni, punto dolente di confronto, soprattutto con il centrodestra lanciatissimo verso la vittoria che preferirebbe gestire la pratica una volta partito il nuovo esecutivo.

 

 

Altro tema su cui il governo vuol spingere è la scuola, con un provvedimento che dovrebbe occuparsi dei numeri massimi di studenti per classe e la riforma degli istituti tecnico professionali. E poi c'è la giustizia. Ieri il ministro competente Marta Cartabia, certamente ricalcando l'impostazione draghiana di fine mandato, parlando al Forum Ambrosetti ha assicurato il completamento dell'ultimo passaggio per le riforme del processo civile e penale. Infine, c'è l'accelerata sulla trattativa per la vendita di Ita. Queste le materie su cui si procede a pieno ritmo. A differenza, però, dei temi su cui il ruolino di marcia è assai meno sostenuto. Il decreto emergenze per fronteggiare il caro bollette, per esempio. Sul tema, c'è un certo confronto tra forze politiche sul ricorso o meno allo scostamento di bilancio (ipotesi su cui Draghi è solidamente contrario). Il provvedimento, si parla di un decreto, pareva dovesse arrivare nella settimana appena trascorsa, invece probabilmente sarà varato in quella entrante. Il tutto mentre l'economia reale langue per via degli aumenti dei costi dell'energia. Con molte imprese, specie nei comparti a maggiori consumi tipo vetro e ceramica (come descritto dal Presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli in un'intervista a Il Tempo di ieri) costretti a limitare o a fermare le produzioni considerando l'altissimo esborso da sostenere, spesso non più sostenibile.

 

 

Peraltro, c'è anche un altro argomento che morde alle caviglie dei contribuenti, ed è l'arrivo delle cartelle esattoriali. Un'altra zavorra nei budget domestici ed aziendali, dopo due anni di limitazioni varie per il Covid e mesi difficili per i contraccolpi della guerra in Ucraina, che oltre ai costi delle bollette vedono il rincaro delle materie prime per molte filiere e l'inflazione. L'attesa delle risposte preme sul calendario, e ogni giorno che passa è decisivo per la sopravvivenza di molte realtà produttive, con i relativi livelli occupazionali.

 

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