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Elezioni, Hillary Clinton approva Giorgia Meloni premier: “Buona cosa, una rottura col passato”

Christian Campigli
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Un risveglio radioso per Giorgia Meloni, denso di nubi all'orizzonte per Enrico Letta. Un endorsement tutt'altro che scontato, giunto da Oltreoceano da una donna di potere. Da sempre vicino alle idee progressiste e non ben distante dai valori dei conservatori. “L'elezione della prima premier in un Paese rappresenta sempre una rottura col passato, ed è sicuramente una buona cosa. Però poi, come per ogni leader, donna o uomo, deve essere giudicata per quello che fa”. Un'autentica dichiarazione di stima, quella espressa da Hillary Clinton in un colloquio con il Corriere della Sera e riportata questa mattina dall'agenzia di stampa AdnKronos, alla domanda sulla possibilità che alle prossime elezioni in Italia possa vincere Giorgia Meloni. “Non sono mai stata d'accordo con Margaret Thatcher - aggiunge - ma ho ammirato la sua determinazione. Chiaramente poi si votano le idee”.

 

 

Secondo l'ex first lady, le donne a destra sono molto più supportate dal partito rispetto che a sinistra: “Vengono protette dal patriarcato perché spesso sono le prime a supportare i pilastri fondamentali del potere maschile e del privilegio. Oggi, in America, le leader di destra sono contro l'aborto, molto in favore delle armi”. Un autentico colpo al cuore per il segretario pisano. Che arranca e non poco nei sondaggi. Schiacciato a destra dai moderati e insidiato a sinistra dai Grillini (in netto recupero) e dal Terzo Polo (tarato tra il 5 e il 7%). Letta mai si sarebbe aspettato questo assist alla Meloni proprio dall'esponente dem che verosimilmente sfiderà Trump alle elezioni del 2024. Anzi, il Pd nostrano si è sempre considerato molto vicino ai progressisti a stelle e strisce. Oggi questa clamorosa pugnalata.

 

 

Un'intervista che rischia di smontare uno dei mantra dell'ex Presidente del Consiglio toscano: all'estero, le nazioni più influenti, temono un governo con la leader di Fratelli d'Italia al comando. Una dichiarazione che potrebbe aumentare il già enorme divario tra le due coalizioni.

 

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