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Giorgia Meloni e il guaio dei controlli anti-evasione: "Lo Stato non deve chiedere il pizzo per lavorare"

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Giorgia Meloni è in tour per l'Italia per la campagna elettorale. La leader di Fratelli d'Italia, in testa a tutti gli ultimi sondaggi, dal palco del suo comizio a Cagliari, in Sardegna, tocca temi cari al centrodestra e tuona contro i controlli anti-evasione, la pressione fiscale e la burocrazia. Giorgia Meloni parla anche del mercato del lavoro spiegando le priorità da attuare con urgenza che sono presenti nel suo programma elettorale.  

"Lo Stato deve aiutare le imprese, non ostacolarle. Invece in Italia al primo livello c'è lo Stato italiano, devi superare quello per andare avanti, come nei videogiochi. E poi burocrazia soffocante e vincoli, per non parlare dell'ambito tributario. Per non parlare dei controlli anti-evasione: quelli che fa lo Stato italiano non sono controlli, è chiedere un pizzo. E lo Stato non ti deve chiedere il pizzo per lavorare" attacca Meloni. Poi il riferimento al fenomeno degli stranieri che secondo la presidente di Fratelli d'Italia possono operare senza nessun controllo: "Gli stranieri, invece, possono fare quello che vogliono, aprono e chiudono aziende prima ancora che arrivino i controlli. Perché in Italia se sei straniero puoi fare quello che vuoi" tuona Meloni. La leader, parlando del mercato del lavoro, spiega le priorità del suo programma elettorale: "È urgente restituire dignità al lavoro e ai lavoratori, e l'unico modo per farlo è abbassare le tasse. Non è più sostenibile una tassazione sul lavoro al 47,5%, e questa è una nostra priorità" spiega la leader. 

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