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Balneari, esplode il caso decreto. Centrodestra sulle barricate, Garavaglia: "Non mi risulta"

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È polemica sul nodo balneari con il centrodestra sulle barricate. Il leghista Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, getta acqua sul fuoco ed esclude uno sprint del governo Draghi sul tema: "Non mi risulta. Visto che lo dovrei fare... È ovvio che non si può procedere ora". E, rispondendo a un utente sui social, puntualizza: "Nel documento distribuito a fine Cdm per l'accelerazione sul Pnrr il tema balneari non c'è". Placando così le voci riguardanti l'intenzione da parte dell'esecutivo di approvare entro settembre i decreti attuativi del ddl Concorrenza sul settore balneare. Si tratta, aggiunge in un tweet successivo, di una "fake news messa in giro ad arte per far casino. Il termine per i decreti, come sa, è il 13/12. Ovviamente non è corretto intervenire ora. Il ministero del Turismo, competente in materia, non interviene", è la promessa.

Ricostruendo la vicenda, il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, sottolinea: "Apprendiamo dalla stampa che il sottosegretario Garofoli avrebbe presentato in Consiglio dei ministri il cronoprogramma dei provvedimenti governativi di fine mandato. Tra questi anche i decreti attuativi del ddl Concorrenza, inerenti le concessioni demaniali balneari. Una forzatura incomprensibile". Per FdI - prosegue - questa vicenda "dovrà essere materia del prossimo esecutivo".

A fare sponda ci pensa il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che da Riccione, nel cuore della riviera romagnola, non le manda a dire: "Sui balneari, se inspiegabilmente Draghi e una parte del governo vuole correre per approvare entro settembre, prima delle nuove elezioni, i decreti che riguardano le 30mila spiagge italiane, noi non lo permettiamo, perché il lavoro degli italiani è sacro. Chi fatica su quelle spiagge da una vita va tutelato e protetto". "E poi - aggiunge - ditemi se in un momento di emergenza economica come questo il governo non trova il tempo e i soldi per bloccare l'aumento delle bollette ma lo trova per impegnarsi a svendere le spiagge italiane. No, se ne occuperà il prossimo governo con i decreti attuativi".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che sbotta: "Non consentiremo in nessun modo che questa iniziativa, a pochi giorni dalle elezioni politiche, trovi attuazione ed invitiamo il governo a concentrarsi sulle vere necessità degli italiani".

E un'altra levata di scudi porta la firma del leader di ItalExit, Gianluigi Paragone, secondo cui "in una situazione drammatica a causa degli aumenti energetici" per le famiglie e le imprese, "l'urgenza per Draghi e il suo governo è quella di accelerare le procedure del ddl Concorrenza per applicare la Bolkestein, così da svendere le nostre coste e mandare in mezzo a una strada altre migliaia di persone con le loro famiglie".

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