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Sondaggio Pagnoncelli, "chi sale sul carro di Giorgia Meloni". Mazzata sul Pd

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Un elettore su due ha seguito poco o niente la campagna elettorale d'agosto che ci porta al voto del 25 settembre. Il dato emerge dal sondaggio di Nando Pagnincelli pubblicato sul Corriere della sera di giovedì 1 settembre.  Tra i meno motivati e interessati alle elezioni politiche ci sono persone dei "ceti meno abbienti, dagli operai, dai disoccupati e dai lavoratori autonomi", le "casalinghe e le persone meno istruite" spiega il sondaggista. 

 

 Gli indecisi e astenuti sono circa il 38 per cento, un bacino che potrebbe dimostrarsi determinante da qui alle elezioni. Per quanto riguarda le intenzioni di voto guida sempre Fratelli d'Italia con il 24%: il partito di Giorgia Meloni cresce dello 0,7% rispetto a fine luglio. Segue il Partito democratico (23%, perde due decimi) mentre al terzo posto sono pari al 13,4% la Lega e il Movimento 5 Stelle, con il partito di Giuseppe Conte che guadagna  il  2,1%. Forza Italia di Silvio Berlusconi perde un punto e si attesta, il Terzo polo Azione-Italia viva è al 5%, l'alleanza Sinistra Italiana/Verdi al 4,1, Italexit di Gianluigi Paragone al 3%. A conti fatti, il centrodestra "prevale nettamente sul centrosinistra (46,4% a 29,9%)", sintetizza Pagnoncelli che sottolinea un dato che potrebbe dimostrarsi molto importante. 

 

Riguarda i "pronostici" degli italiani, ossia chi si assettano che vinca al netto delle loro idee politiche. "Il 39% prevede che Fratelli d'Italia vincerà le elezioni, contro il 13% che ritiene più probabile l'affermazione del Pd", spiega il sondaggista. "Va sottolineato che l'ottimismo è più elevato tra gli elettori del centrodestra (59% indica la vittoria di FdI) rispetto a quelli del centrosinistra (42% pronostica la vittoria del Partito democratico contro il 34% che prevede la vittoria di Fratelli d'Italia). Si tratta di un dato che potrebbe in prospettiva avvantaggiare Giorgia Meloni, perché solitamente la maggior parte degli elettori incerti sale sul carro dei presunti vincitori". Tra le altre indicazione, sorprende il caso del governo di Mario Draghi che fa registrare un aumento del gradimento dopo le dimissioni del premier. 

 

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