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Elezioni telematiche e taglio della quarantena, chi ha il Covid vota da casa

Angela Bruni
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Il 25 settembre i positivi al Covid potranno votare da casa. Come ha confermato ieri il ministro della Salute Roberto Speranza. Le regole sono quelle già applicate nelle ultime amministrative e nei referendum. In sostanza, gli elettori Covid positivi in isolamento domiciliare sono ammessi al voto presso il Comune di residenza e devono far pervenire al sindaco del Comune nelle cui liste sono iscritti («con modalità individuate dall’ente medesimo, anche telematiche») in un periodo compreso tra il decimo e il quinto giorno antecedente quello della votazione, la richiesta di votare presso il proprio domicilio, completa di indirizzo dettagliato e un certificato, rilasciato dal funzionario designato dall’Azienda sanitaria locale - in data non anteriore al quattordicesimo giorno antecedente la data della votazione - che attesti l’esistenza della condizione medica in questione. Sarà il sindaco, sulla base delle richieste pervenute, a «pianificare e organizzare il supporto tecnico-operativo a disposizione dei seggi per la raccolta del voto domiciliare».

Le condizioni minime di cautela e tutela della salute per le attività di raccolta del voto a domicilio, demandate anche a personale non sanitario, richiedono che quest’ultimo sia «formato» e «dotato di adeguati dispositivi di protezione individuale». Per le elezioni «c’è la possibilità del voto domiciliare», ha affermato il ministro Speranza, spiegando che si può «utilizzare anche in questo caso» come avviene per le «persone che per ragioni di infermità non possono votare». «Continuo a pensare che dobbiamo mantenere un elemento di prudenza e precauzione. Abbiamo una fase diversa. Quella più difficile, drammatica, delle chiusure dure, delle esperienze che ciascuno di noi ha vissuto sulla propria pelle è alle spalle grazie soprattutto a una campagna di vaccinazione straordinaria. Questo non significa - ha aggiunto il Ministro - far finta che il Covid non c’è più. Sarebbe un atteggiamento sbagliato».

Sul taglio della quarantena per uscire di casa da sette a cinque giorni, «è in arrivo un parere del Consiglio superiore di sanità. Appena sarà formalizzato faremo le opportune valutazioni. Quello che è certo, è che se una persona è positiva, deve rimanere in casa. Questa è una indicazione molto netta, molto chiara». Questo varrà anche per gli asintomatici? «Secondo le evidenze scientifiche del Consiglio superiore di sanità- ha infine precisato - se una persona è positiva, è positiva: Dunque, se una persona è positiva, secondo le indicazioni della nostra autorità scientifica deve stare in isolamento, per evitare che il contagio possa diffondersi in maniera troppo larga».
 

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