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Emergenza immigrazione, blitz di Salvini a Lampedusa: situazione indegna di un paese civile

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Un blitz a sorpresa, senza avvisare nessuno «perché la scorsa volta avevano ripulito e svuotato», per far vedere «la realtà di un paese che non controlla i suoi confini, dove non esistono regole, dove arriva chi vuole». Prima di lasciare la Sicilia e spostarsi al Nord per proseguire il tour elettorale, Matteo Salvini sbarca a Lampedusa - dove era già stato a inizio agosto - e fa nuovamente visita all’hotspot che accoglie i migranti sbarcati sull’isola denunciando il «sovraffollamento drammatico» in cui versa la struttura, e promettendo in caso di successo alle urne un deciso cambio di registro. «Torneremo ad essere un paese accogliente con chi merita, ma che fa rispettare leggi, confini e regole - annuncia il segretario della Lega -. Controllare gli sbarchi significa salvare vite e proteggere gli italiani. Non vedo l’ora di tornare a farlo dal 25 settembre. L’immigrazione è un fenomeno che può essere controllato, basta reintrodurre i decreti sicurezza».

 

 

 

 

Insomma, per l’ex ministro dell’Interno - che punta a tornare al Viminale - la strada da battere non è quella che porta al blocco navale proposto dall’alleata Giorgia Meloni, ma una riedizione di quanto già in messo in atto. «La differenza tra noi e gli altri è che noi il problema lo abbiamo già risolto in passato. Io l’ho dimostrato, con i decreti sicurezza si torna ad essere un paese serio perché questa non è l’immagine di un paese serio», afferma Salvini mostrando la situazione all’interno dell’hotspot. Un centro, sottolinea, che «potrebbe ospitare 350 persone, mentre ora sono più di 1300, quattro volte tanto, ammassati ovunque. Questa non è l’Italia che voglio, che ho in testa». «Io voglio impegnarmi per un’immigrazione limitata, controllata e qualificata. Non è rispettoso per chi scappa davvero dalla guerra far sbarcare tutti - spiega nel corso della visita organizzata assieme al vicesindaco di Lampedusa, Attilio Lucia, e trasmessa in diretta su Facebook - Non è giusto nei confronti di chi è qua illegalmente e clandestinamente. Un paese civile accoglie in maniera diversa. È vergognoso».

Salvini parla quindi di «scempio» mostrando immagini che descrive come «indegne di un paese civile». A Lampedusa, rimarca la Lega, «la situazione resta drammatica: difficili condizioni igienico-sanitarie, donne e bambini, sporcizia, posti letto insufficienti». «Non è un centro di accoglienza, è un caos, un deposito figlio di un traffico di esseri umani che voglio stroncare una volta per tutte. Entra chi ha il permesso», conclude il Capitano piombato a Lampedusa senza preavviso, informa la Lega, «anche per evitare frettolosi spostamenti di persone come successo all’inizio di agosto quando il leader della Lega aveva annunciato la visita ed era partita una massiccia operazione per trasferire almeno 850 immigrati nelle ore immediatamente precedenti». Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, tuttavia, le procedure di trasferimento sono continue e andranno avanti anche nelle prossime ore. Dal 1 luglio ad oggi, infatti, sono stati trasferiti da Lampedusa 9.371 immigrati e dal primo agosto ad oggi 4.277. Nella giornata di oggi - filtra - dall’hotspot dell’isola sono stati spostati 40 migranti e stasera altri 230 migranti. Domani, viene spiegato, è in programma il trasferimento di 600 migranti con la Diciotti e 250 con la nave Cossyra, mentre il 2 settembre saranno effettuati altri 120 trasferimenti.

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