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Porta a Porta, Matteo Salvini: piano di guerra da 30 miliardi. L'appello ai partiti per l'economia

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Serve un "piano di guerra" per mettere in sicurezza l'economia del Paese. Il leader della Lega Matteo Salvini nella puntata che andrà in onda martedì 30 agosto di Porta a Porta su Raiun, affronta il tema del caro energia e della crisi del gas. "Non voglio avere ragione, voglio che tutti gli altri leader di partito dicano domani riapriamo la Camera e il Senato e approviamo un piano di guerra da 30 miliardi di euro che fino al 31 dicembre metta in sicurezza l’economia e poi da dopodomani torniamo a dividerci. Spero nelle prossime ore si chiuda questo dibattito", ha detto Salvini intervistato da Bruno Vespa. "Vorrei che la politica dimostrasse agli italiani che quando c’è un’emergenza nazionale ci uniamo".

 

"Il governo è in carica, può fare quello che vuole", spiega ancora il leghista che risponde a chi gli chiede se sia pentito di aver tolto la fiducia all'esecutivo. "La domanda si deve fare poi a Conte e Letta, a chi ha fatto cadere il governo. Draghi sarà in carica fino alla fine di ottobre, perché prima non ci sarà". 

 

Da rivedere anche le sanzioni alla Russia, che si sono dimostrate un boomerang per le economie occidentali. "Quando parlavo di pace a febbraio mi davano del putiniano ma adesso si sta capendo il costo della guerra dove arriva. Noi abbiamo sempre votato in Italia e in Ue ogni genere di aiuti al popolo ucraino aggredito. Altro paio di maniche è sperare che la guerra finisca prima possibile", ha detto il leader della Lega che sulle sanzioni afferma: "Ripensare questo sistema è normale, qualcuno ha sbagliato bersaglio, cambiamo obiettivo, l’Europa sta punendo se stessa". 

 

Se il centrodestra vincerà le elezioni del 25 settembre "e la Lega prenderà un voto in più" e pertanto "avrò l’onore e l’onere di fare il presidente del Consiglio, indicherò la squadra di ministri di più alto livello per i prossimi cinque anni", è la promessa di Salvini che rilancia la proposta della flat taxi, che "oggi aiuta 2 milioni di partite Iva, che già pagano il 15% di tasse. Chi apre una partita paga solo il 5%. Primo step è alzare il tetto ai 100mila euro, secondo passo non è flat tax per tutti, magari". 

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