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Elezioni, le Sardine tornano in piazza: “Se vince la destra indubbio rischio di un pericolo democratico”

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Nel 2019 l’obiettivo era arginare l’ascesa della Lega di Matteo Salvini alle regionali in Emilia Romagna, oggi, con i sondaggi che attribuiscono al centrodestra di Giorgia Meloni un vantaggio quasi schiacciante sui competitor, la posta in gioco è ancora più ambiziosa. Dopo una lunga assenza dalle piazze (dovuta anche alla pandemia), il prossimo 10 settembre il movimento delle Sardine ritorna con un evento nazionale. L’appuntamento è a Roma, in Piazza Santi Apostoli, alle ore 10: e sul web è già partita la campagna di crowdfunding per finanziare la manifestazione, mentre sui canali social del movimento è stata diffusa «l’agenda delle Sardine» - tra i punti: ius scholae e ius soli, abrogazione dei decreti Salvini, conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, «riconoscimento identitario» per persone trans e «tutela storica, linguistica e culturale» di Rom e Sinti. 

 

 

Un’Italia a guida Meloni «tutelerebbe i ricchi ed emarginerebbe i deboli», mette in guardia Mattia Santori, cofondatore delle Sardine, parlando con l’Adnkronos. Gli fa eco il Comitato nazionale del movimento ‘ittico’: «Non ci si è visti nella piazze perché la pandemia non ce lo ha concesso ma le Sardine non si sono mai fermate: hanno continuato a lavorare, a prepararsi e a contrastare situazioni di diritti violati o non concessi. E in questa occasione, con una campagna elettorale lampo, vogliamo mettere l’accento proprio sul tema dei diritti». «Il grande problema di oggi è l’astensionismo, per questo vogliamo spiegare alle persone quanto è importante andare a votare. Il voto è l’unico strumento per far sentire nostra voce. A Roma - spiegano - parleremo di diritti, attualmente facciamo rete con realtà che si occupano di diritto al lavoro, allo studio, dei diritti della comunità Lgbt». 

 

 

A chi gli chiede se una eventuale vittoria del centrodestra di Giorgia Meloni rappresenti un pericolo per la democrazia in Italia, le Sardine rispondono: «Se vince la destra è indubbio il rischio di un pericolo democratico. Sul tema dei diritti sappiamo bene come la pensano i partiti di quella coalizione. D’altro canto - rispondono le Sardine - siamo consapevoli che anche il centrosinistra è diviso su questo argomento. Chiunque governerà il paese dal 26 settembre, deve sapere che questi temi vanno affrontati: non si potrà far finta che non ci siano».

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