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Elezioni politiche 2022, il Pd ormai è tutto a sinistra: "Patrimoniale e forza Urss"

Gaetano Mineo
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Rivoluzione russa, patrimoniale e antisemitismo sembrano essere la vera linfa dei giovani del Partito democratico. A certificarlo, dichiarazioni fatte da alcuni under 35 candidati dal Pd per approdare al Parlamento. Una virata a sinistra in piena campagna elettorale voluta fortemente da Enrico Letta dato che è stato lo stesso segretario Dem ha scegliere direttamente i 35 giovani aspiranti parlamentari. Una scelta che ogni giorno si manifesta non tanto felice dato che a un paio di giorni dalla loro candidatura, tre di questi giovani hanno messo in imbarazzo il Pd e non Letta, a quanto pare, dato che l'ex premier tira dritto come se nulla fosse accaduto. Un under 35, Raffaele La Regina, com' è noto, s' è dovuto addirittura ritirare dalla competizione elettorale per il "peso" della sue parole.

Ma andiamo con ordine, partendo dalla cronaca delle ultime ore che vede di nuovo Letta che dovrà fare i conti con le polemiche che hanno investito altri due candidati Dem under 35. Il primo caso riguarda Rachele Scarpa, 25enne candidata del Pd in Veneto, anche lei sotto accusa per le sue posizioni su Israele. Citando anche Human Rights Watch, Scarpa parlava di «regime di apartheid di Israele» e di «atti di guerra e di repressione nei confronti dei civili da parte del governo israeliano». In un post, la giovane esponente Dem scriveva esattamente: «Chi si ostina a parlare del "diritto di Israele di difendersi" si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione, e chiude gli occhi davanti a quello che Human Rights Watch ha definito pochi giorni fa il regime di apartheid di Israele...».

L'aspirante parlamentare s'è difesa parlando di una «legittima critica alla politica del governo israeliano». La trevigiana Scarpa è giovane ma non è nuova alla politica. Prossima alla laurea in lettere antiche all'Università di Padova, è da tempo nell'orbita PD ed è stata candidata, senza successo, alle Regionali 2020. In un altro post, sempre Scarpa, parlando di un sciopero generale affermava: «... oggi sono con #cgil e #uil e con tutti i lavoratori del Paese che chiedono uguaglianza e redistribuzione. Patrimoniale subito!». Più che sufficiente per far sbottare Matteo Salvini. «Un'altra aspirante parlamentare del PD ha scritto gravi post contro Israele: si tratta di Rachele Scarpa. Troppi esponenti del Pd parlano come estremisti islamici: una vergogna», ha detto il leader della Lega. Ma non è tutto.

Quasi in contemporanea, scoppia un altra polemiche per un altro post di un altro giovane candidato. Si tratta del segretario cittadino del Pd di Napoli, Marco Sarracino, uno dei quattro under 35 indicato come capolista, finito questa volta nel mirino di Giorgia Meloni. Il 32enne candidatoalla Camera, in un post ricordava la ricorrenza della rivoluzione russa guidata da Lenin. «Dopo i giovani candidati del Pd che negano il diritto all'esistenza e alla sicurezza di Israele, arriva anche chi inneggia all'Unione Sovietica», ha scritto su Facebook la leader di FdI. Che ha aggiunto: «Questo è il post (allegato dalla Meloni, ndr) del segretario metropolitano del Pd di Napoli Marco Sarracino che ha scritto: "Buon anniversario della Rivoluzione". Bolscevica, ovviamente. Con tanto di foto di Lenin e Armata rossa».

Dopo la polemica sollevata dalla leader di Fdi, il giovane capolista napoletano è corso ai ripari chiudendo tutti i profili social. Infine, come detto, il caso di La Regina, segretario regionale della Basilicata del Pd che ha rinunciato alla candidatura alla Camera per un'altra frase su Israele: «Gli alieni e lo Stato d'Israele hanno un punto in comune: non esistono».

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