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Balletto del Pd sul candidato anti-Israele. Alla fine Raffaele La Regina lascia, dem nel caos

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Raffaele La Regina ha deciso di fare un passo indietro e rinunciare alla sua candidatura come capolista del Pd in Basilicata. Sulla scelta hanno pesato le polemiche scaturite da un post rilanciato su Facebook in cui si metteva in discussione lo stato di Israele. La Regina si era già scusato per il post che, come sottolineato in conferenza stampa, era stato rilanciato anni fa per una leggerezza, affermando di non aver mai messo in discussione il diritto dello Stato di Israele a esistere. E il segretario Letta, dopo le scuse, aveva dichiarato «chiusa» la vicenda.

 

In mattinata erano circolate notizie false sul passo indietro dell’esponente dem che, in un post su Twitter, aveva spiegato di voler andare avanti. «Nessun passo indietro, stiamo lavorando alla campagna elettorale con passione e determinazione», scriveva nel post che è stato poi eliminato: «La vicenda di ieri si è chiusa con le mie scuse, la destra vorrebbe tenerla aperta. Come detto al Pd, giovani e Sud saranno il motore della crescita del Paese. Andiamo avanti!».

 

Le voci sul ritiro erano state diffuse anche per mezzo di un comunicato della Lega che, però, faceva riferimento a notizie non confermate, tanto che dallo stesso Pd veniva sottolineato: «Il ritiro della candidatura di Raffaele La Regina è una dozzinale fake news che Matteo Salvini maldestramente alimenta». La Lega e Matteo Salvini, tuttavia, hanno continuato ad attaccare il Partito Democratico chiedendo di fare chiarezza sulla scelta di La Regina. «Il Pd conferma con orgoglio 
la candidatura dell’insultatore di Israele, Raffaele La Regina, e minimizza quanto accaduto a Roma dopo le dimissioni del capo di gabinetto del sindaco Gualtieri, Albino Ruberti, e la rinuncia alla candidatura di Francesco De Angelis che sono stati protagonisti di una lite in strada in stile Suburra. Letta scappa dalle domande, ma i cittadini meritano di sapere», scrive Matteo Salvini in una nota.

 

Parole a cui fanno eco quelle di Matteo Renzi: «Ho visto che uno dei migliori candidati del Pd, capolista in Basilicata, ha fatto un tweet antisemita contro lo Stato d’Israele. Mi rivolgo alla comunità ebraica: vi sembra normale che il Pd candidi uno che mette in dubbio la legittimità dello Stato di Israele?».

 

Pressioni che hanno portato La Regina a rivedere la sua decisione: «Quando si hanno 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perchè questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo», è la conclusione della vicenda che La Regina affida a Twitter.

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