Giorgia Meloni a testa in giù. Il manifesto della vergogna a Treviso
"Sono stati messi da qualche vigliacco e ordinati da qualche ras di partito". È l'accusa del vice sindaco di Montebelluna, Claudio Borgia che in un lungo post su Facebook denuncia l'ultimo vergognoso attacco a Giorgia Meloni. A Treviso, un manifesto elettorale raffigurante la leader di Fratelli d’Italia è stato esposto capovolto. L'ennesima strumentalizzazione degli avversari politici che richiamano al fascismo, e in particolare a Mussolini. "Ma a tutto c’è un limite" tuona Borgia ricordando come Meloni "ha ricevuto insulti di qualunque tipo da giornalisti, da attrici, da avversari e chissà da quanti altri che si definiscono 'democratici'. La cattiveria nei suoi confronti è oltre ogni immaginazione. Insomma un livello talmente basso che anche un Santo avrebbe perso la pazienza" sottolinea il vicesindaco di Fratelli d'Italia che precisa di "non accettare questo trattamento per nessuno, da destra a sinistra. Figurarsi se si tratta di Giorgia Meloni".
Nel lungo post Borgia poi sottolinea la reazione sobria della leader di Fdi: "Ma Giorgia Meloni no, non è mai scesa al loro livello. Neanche dopo i cartelloni a testa in giù, come quelli in foto di questi giorni, messi da qualche vigliacco e ordinati da qualche ras di partito". Poi la rivendicazione con orgoglio dell'appartenenza e del percorso politico di Fratelli d'Italia: "E sapete perché? Perché proviene da una comunità umana e politica che ha navigato per così tanto tempo in mare aperto contro vento che nulla la scalfisce. E per quanto i media e i giornali politicizzati vogliano far apparire lei e tutti noi come dei primitivi senza valori e cultura che inneggiano non si sa a quale dittatura nazimaofascista, non ci riusciranno. Perché noi siamo altro. Siamo DAVIDE CONTRO GOLIA" spiega Borgia.
"Imprenditori trattati da delinquenti". Meloni smaschera la sinistra
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