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Elezioni politiche 2022, Matteo Salvini promette: "Aboliremo la riforma Fornero"

Luigi Frasca
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«La Lega ha le idee chiare in materia previdenziale: vogliamo rendere strutturali Quota 41, opzione donna e Ape sociale. Sono tutti sistemi alternativi alla sciagurata riforma Fornero - difesa dal Pd anche se ingiusta e sbagliata - e che potranno essere scelti liberamente dai lavoratori italiani. Non ci sarà alcun problema di sostenibilità: grazie a Quota 100 è stato eliminato il bacino creato dalla legge Fornero che per molti anni ha impedito alle persone di andare in pensione».

È uno dei punti del programma della Lega che è stato rilanciato ieri dal responsabile Dipartimento Lavoro della Lega Claudio Durigon e dal sottosegretario al Mef Federico Freni. «Con gli interventi proposti dal nostro partito - proseguono - si realizza definitivamente l’obiettivo di cancellare la riforma del governo Monti, garantendo così anche maggiori spazi ai giovani in cerca di primo impiego e permettendo a 800 mila persone in un triennio di godersi il meritato riposo dopo una vita di sacrifici, così come hanno già fatto in 400 mila grazie a Quota 100».

Intanto il 22 agosto è la data da cerchiare in rosso, perché sarà l’ultimo giorno utile per presentare le liste per le elezioni del 25 settembre. Nel centrodestra i lavori sono ancora in corso, in alto mare. In casa Fratelli d’Italia si fanno ancora i nomi dei direttori di tg Gennaro Sangiuliano e Clemente Mimun, ma ci potrebbe essere spazio anche per Gianfranco Rotondi, presidente di «Verde è popolare», oltre che per Carlo Nordio e Giulio Tremonti, in lizza rispettivamente per il ministero della Giustizia e dell’Economia in un eventuale governo di centrodestra. Sempre in FdI fra le new entry ci sarebbe la consigliera regionale del Lazio, Chiara Colosimo. In casa Lega, invece, è molto probabile la candidatura alla Camera per il Senatur, Umberto Bossi, e le giornaliste Maria Giovanna Maglie e Annalisa Chirico restano in pole fra le new entry, ma la partita della composizione delle liste si sbloccherà da domani in poi.

Per quanto riguarda Forza Italia resteranno col fiato sospeso fino all’ultimo momento utile non solo i peones ma anche tanti big, quelli della vecchia guardia e non. Tutti in attesa di sapere se a loro sarà assegnato un seggio certo, di prima fascia, border line o perdente. «Siamo ancora in alto mare, tutto è nelle mani del presidente», dice un big forzista che sta seguendo da vicino lo scottante dossier, smentendo i boatos di «esclusi eccellenti». Da quel poco che trapela, però, l’unica certezza è che Silvio Berlusconi sarà capolista al Senato nel proporzionale (in cinque circoscrizioni) e correrà all’uninominale a Monza, nel suo «feudo brianzolo» in Lombardia. Non si sa se anche il numero due del partito, Antonio Tajani, guiderà il listino in più circoscrizioni, a cominciare dal Lazio. In tanti si chiedono dove si presenterà la deputata Marta Fascina, classe ’90, da Melito di Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, cresciuta a Portici, in provincia di Napoli, che fu una delle sorprese alle politiche del 2018, quando venne candidata alla Camera ed eletta nella circoscrizione Campania 1 in quota proporzionale, un seggio blindato.

Anche stavolta, «lady B» potrebbe correre sempre nel proporzionale subito dietro (in ordine di presentazione) al primo della lista (Cav o Tajani), in Campania, secondo alcune voci nei quattro collegi di Montecitorio.

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