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Senato, sfida tra Calenda e Bonino nel collegio di Roma centro

Christian Campigli
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C'eravamo tanto amati. E ora dobbiamo lottare, uno contro l'altra, per un seggio in Parlamento. Il destino, beffardo ed imprevedibile, e una precisa scelta del Partito Democratico, mette di fronte Emma Bonino e Carlo Calenda nel collegio di Roma Centro per il Senato. La storica esponente di Più Europa sarà la candidata della coalizione di centrosinistra contro il leader di Azione. Una decisione, quella dei vertici progressisti, precisa, chirurgica: vincere in quel contesto, nella capitale, superando il diretto avversario, renderebbe il risultato finale di Azione assai annacquato. Un segretario sconfitto è un re senza corona. Indipendentemente dal cinque, sette o dieci per cento finale del suo partito. Al contrario, trionfare nella sua Roma sarebbe il fiore all'occhiello dell'ex ministro dello sviluppo economico.

Calenda, almeno su Twitter, ha cercato di gettare acqua su fuoco. «Ottimo. Felice di avere Emma Bonino come avversaria al Senato. Magari riusciremo a confrontarci sui problemi di Roma. Lasciando da parte invettive e insulti». Parole distensive, che arrivano dopo insulti, accuse reciproche e stracci. Che son volati ad altezze considerevoli. Perché, è bene ricordarlo per i meno attenti, Emma Bonino e Carlo Calenda sono stati, sino ad una settimana fa, alleati. Avevano condiviso una strategia politica comune: arginare, ad ogni costo, la pressoché certa vittoria del centrodestra. Allearsi con il Partito Democratico era giudicata la mossa migliore. Anzi, quella indispensabile. Peccato che poi, complice l'apertura di Letta a Fratoianni e Bonelli, Carletto ci abbia ripensato e, in meno di un amen, abbia trovato la quadra con Renzi. Più Europa ha invece confermato l'intesa con i dem. Uno strappo, quello di Calenda, che la Bonino non ha affatto gradito. «In tutta la mia lunga vita politica mai avevo visto un voltafaccia così repentino, immotivato e pure truffaldino». Come spesso gli capita quando viene attaccato, il leader di Azione ha giocato di rimessa. «Emma Bonino, sono una persona educata. Ho avuto per te solo parole di stima. Cerca però di non perdere il controllo di te stessa. Grazie». Una tensione palpabile, autentica. Che renderà frizzantino questo confronto all'ombra del Colosseo.
 

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