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Crisanti ora difende il ministro Speranza. Ecco cosa gli diceva prima della candidatura nel Pd

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Il Pd schiera Andrea Crisanti come capolista in Europa per le elezioni politiche del 25 settembre. Il microbiologo dell'università di Padova, che deve la sua fama alla pandemia di Covid come tanti suoi colleghi, nelle prime interviste dopo la candidatura ha riservato parole concilianti per il ministro della Salute, Roberto Speranza, anche lui nelle liste dem in virtù dell'accordo con Leu. 

 

"Sull'operato di Speranza non ho mai fatto polemica. Penso che sia stato vittima di un sistema fatto di tecnici scelti prima del suo arrivo sulla base di appartenenze politiche e lottizzazioni", dice mercoledì 17 agosto il microbiologo in una intervista al Corriere della sera. 

 

Ma davvero l'esperto non ha mai polemizzato con Speranza? Nel febbraio 2021 ospite di Agorà, su Rai3, aveva definito il ministro “esitante”, qualche tempo dopo a La 7 aveva stroncato la misura simbolo varata dal governo: "Il Green pass è un incentivo per la vaccinazione, non è uno strumento di sanità pubblica. È una bufala pazzesca dire che col Green pass creiamo ambienti sicuri, serve ad indurre le persone a vaccinarsi". E ancora: "Il green pass ha fallito, i vaccini da soli non bastano. Bisogna mettersi tutti le mascherine FFP2 per tre settimane per evitare un nuovo lockdown".

 

A giugno 2021 sugli effetti avversi del  vaccino il microbiologo aveva spiegato che “le indicazioni del Cts su AstraZeneca” erano state “contraddittorie“. “Un pasticcio che si poteva tranquillamente evitare, un disastro di comunicazione” aveva detto riguardo le limitazioni per età imposte al siero. Crisanti inoltre ha più volte messo in discussione la linea dura di Speranza. A in Onda su La7 recentemente aveva affermato: "Oggi non si può pensare più di controllare il Covid pensando di far diminuire i casi”. 

 

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