Elezioni, Enrico Letta stroncato dal Washington Post: "I suoi numeri non tornano. Draghi non lo salverà"
Come in una sorta di contrappasso per la sinistra pronta a esaltare ogni due per tre i dubbi della stampa estera sul centrodestra, su Enrico Letta si abbatte la stroncatura senza mezzi termini del Washington Post. Lo storico quotidiano americano, quello del Watergate per intenderci, ha dedicato al segretario del Pd Enrico un pesante affondo in vista delle elezioni del 25 settembre, che vengono paragonate "alle telenovele sudamericane".
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"Letta ha avuto l'intuito di perseguire un'ampia coalizione dai centristi all'estrema sinistra", si legge nell'articolo rilanciato da vari media, "ma il suo cosiddetto campo largo ha richiesto così tanta flessibilità da parte di tutti che ha finito per allungarsi fino al punto di rottura. E in effetti è quello che è successo".
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Il risultato dell'esplosione della maxi-coalizione ha avuto l'effetto di generare il Terzo polo Carlo Calenda-Matteo Renzi. "Il centrosinistra non ha alleanze per battere la coalizione di destra guidata" da Giorgia Meloni, prosegue il quotidiano Usa, e "i numeri di Letta semplicemente non tornano. Tutto ciò può essere divertente ma l'Italia dopo Draghi non sarà molto divertente".
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"Letta e il suo Pd non dovrebbero perdere tempo a rincorrere il fantasma di Draghi" è il suggerimento del Washington Post al segretario dem. Il quotidiano nota che "le poche settimane che mancano al voto sono una vita nella politica italiana, e tutto può succedere ma ora c'è una maggiore probabilità che un governo di destra detenga le chiavi di Palazzo Chigi, la casa del presidente del Consiglio, in autunno".