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Carlo Calenda cavalca la polemica sulla fiamma di Giorgia Meloni: simbolo fascista, rischio per l'Italia

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La fiamma tricolore nel simbolo di Fratelli d'Italia finisce anche nel mirino di Carlo Calenda che evoca l'isolamento internazionale dell'Italia se ci sarà un governo di centrodestra "a causa della matrice missina" e di FdI. Non solo, il leader di Azione condanna la presenza del simbolo "di un partito fascista" nel logo del partito. Riferimento che, tra l'altro, è presente graficamente nel simbolo del partito di Giorgia Meloni dalla fondazione nel 2012, dove includeva integralmente quello di Alleanza nazionale. Ma il problema nasce adesso con Meloni considerata la più quotata a diventare premier nel prossimo governo dopo le elezioni del 25 aprile. 

 

"Ho riconosciuto, unico avversario, a Giorgia Meloni la nettezza delle sue affermazioni sul ripudio del fascismo. È tuttavia un grave errore tenere il simbolo di un partito fascista come l’Msi nel simbolo" scrive in tweet Calenda. "È chiaro che Meloni non ha dimestichezza con le relazioni internazionali. All’estero l’ostentata matrice missina di Fratelli d’Italia renderà impossibile avere normali relazioni con i partner internazionali. Il rischio non è il fascismo in Italia, ma l’isolamento. Un dramma per un paese che vive di Made in Italy e di sostegno finanziario Ue", scrive il leader del partito alleato con Italia viva di Matteo Renzi, provocando un vespaio di reazioni opposte. 

 

Curioso che a vedersi appiccicata l'etichetta "nera", dopo lo strappo con il Pd di Enrico Letta, era stato lo stesso Calenda accusato da Angelo Bonelli, leader di Europa Verde di comportarsi da fascista per le sue parole sull'esercito. "Ecchela là. Sono diventato fascista. Contavo i minuti", era stata la replica del leader di Azione. 

 

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