Elezioni 2022, la mossa di Calenda e Renzi per beffare il centrodestra al Senato: "pareggio" e governo Draghi
L'obiettivo, quantomeno ambizioso, è togliere voti al centrodestra e non far vincere nessuno nelle elezioni politiche del 25 settembre. Carlo Calenda e Matteo Renzi studiano la strategia per provare a diventare l'ago della bilancia e magari riuscire a imporre un nuovo governo con Mario Draghi alla guida. E per farlo si parte dalle liste, con i due leader che in tutta probabilità si candideranno entrambi al Senato.
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Il ragionamento che fanno i segretari di Azione e Italia Viva, riporta il Messaggero, è che "visto che non si può vincere, la partita è non far vincere nessuno". Per questo puntano a strappare "un pareggio nel proporzionale al Senato. Con il 10-15% blocchiamo tutto...", ragionano i due. Al netto dell'asticella fissata da Calenda e Renzi (i sondaggi più recenti sono poco generosi, il 10 per cento sembra ancora lontano) c'è la strategia. Visto che all'uninominale passa solo il primo, tutto si gioca nel proporzionale. I due leader in tutta probabilità si candideranno entrambi al Senato (Calenda capolista nel Lazio, in Veneto, in Emilia Romagna, in Sicilia e in Piemonte. Renzi in Toscana, Lombardia, Campania, Puglia). In base alle regole dell'alternanza ci saranno al secondo posto Maria Stella Gelmini in Lombardia e Mara Carfagna in Campania.
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Il modello elettorale sarà "quello scelto per le comunali di Roma", si legge nel retroscena che ricorda il risultato rilevante di Calenda nella corsa al Campidoglio dove superò Virginia Raggi e raccolte il 20 per cento, restando però fuori dal ballottaggio. Ora la partita è al proporzionale del Senato, perché nei collegi uninominali, dove vince lo schieramento che prende più voti, "Italia sul serio" non avrà neanche un seggio. L'unico modo per diventare determinanti è rovinare i piani del centrodestra.
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