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Il sondaggio riservato del Pd certifica la debacle di Letta, correnti in fibrillazione. E Conte se la ride

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Per molti dem è la pistola fumante del flop della strategia di Enrico Letta. E la prova che l'unica chance che rimane al Pd è allearsi con il Movimento 5 Stelle. Si tratta si un sondaggio riservato planato sulle scrivanie del Nazareno relativo alle intenzioni di voto per le elezioni del 25 settembre. Una rilevazione, quella datata 11 agosto, da "mangiarsi le mani". Cosa emerge dal sondaggio? Innanzitutto un grande "rimpianto", scrive Repubblica che ha dato la notizia.

 

Nella rilevazione commissionata dal Pd a un importante istituto demoscopico "per la prima volta il centrodestra arretra per via della discesa di Fratelli d'Italia, che perde un punto" rispetto a una settimana fa, e in cui la Lega cresce ma "Forza Italia è in declino". Il centrodestra come coalizione è dato comunque al 45%, "con la possibilità di schizzare al 55% e oltre dei seggi" negli scenari migliori dell'uninominale. Il Pd sarebbe primo partito ma il centrosinistra nono andrebbe molto oltre il 30 per cento. 

 

Quale sarebbe la novità? Ci arriviamo. Perché in questa analisi il campo larghissimo disegnato da Letta - e presto deflagrato, che sarebbe dovuto andare da Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni a Giuseppe Conte fino ad Azione di Carlo Calenda, "sarebbe in grado di realizzare il sorpasso. Uno schieramento ampio che includa i 5Stelle, tornati a crescere fino al 13%, totalizzerebbe infatti il 47,5, staccando di due punti abbondanti gli avversari", si legge nel quotidiano. L'aggiunta dei soli grillini porterebbe la coalizione al 40,5, quasi 5 punti sotto il centrodestra.

 

Un esercizio di stile sondaggistico che però ha armato chi nel Pd ancora non si arrende alla debacle annunciata alle urne, e preme per un tentativo in extremis di riavvicinamento con i 5Stelle, escluso ormai da Letta come da Conte. Non resta che il rimpianto. 

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