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Elezioni, Berlusconi rilancia il presidenzialismo: "Con l'ok Mattarella dovrebbe dimettersi"

Christian Campigli
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Il segreto di Pulcinella. Il vero obiettivo, che, secondo i maligni, tiene unito un centro destra in realtà lacerato dalle invidie personali. Per la prima volta, in modo chiaro e netto, i moderati avanzano l'ipotesi di una modifica costituzionale in senso presidenziale o semipresidenziale. È Silvio Berlusconi, ospite di Radio Capital, a lanciare il sasso. "Il presidenzialismo esalta la democrazia, in Francia e Stati Uniti non è possibile quello che è successo in Italia, che dopo il mio governo non c'è stato alcun governo eletto dal popolo".

Un tema sul quale Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia convergono senza tentennamenti. Un vecchio, ma non obsoleto cavallo di battaglia della destra. Boicottato dai progressisti  come una sorta di anticamera al ritorno di un regime totalitario. Un argomento che infiammerà, non serve essere il Mago Silvan per poterlo prevedere, i prossimi giorni di campagna elettorale e riproporrà il solito, stantio motivetto cantato da Letta e soci del "pericolo fascista".

Ma per realizzare una modifica della Costituzione vi sono prima le Force Caudine delle elezioni del 25 settembre. E, se per governare può bastare una maggioranza semplice, seppur ampia, per provare a realizzare il presidenzialismo è indispensabile avere il controllo dei due rami del Parlamento. Sarà necessario cioè che il centrodestra, anche grazie ai colleghi uninominali, ottenga il 53, 55% dei seggi disponibili. Un'ipotesi, sondaggi alla mano, tutt'altro che impossibile, ma in ogni caso, nemmeno così scontata e semplice. Berlusconi poi ha delineato l'immediato futuro successivo al voto. "Se entrasse in vigore il presidenzialismo - ha sottolineato il leader azzurro - Mattarella dovrebbe dimettersi, poi magari potrebbe essere eletto di nuovo. Una mia candidatura? Mah, restiamo alle cose attuali...".

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