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Giorgia Meloni, tutte le volte che ha chiarito sul fascismo ma la sinistra fa finta di non sentire

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Non basta mai, neanche l'intervento in tre lingue per la stampa estera ha impedito alla sinistra di continuare a chiedere "parole chiare" sul fascismo da parte di Giorgia Meloni e, ultima trovata, di togliere la fiamma tricolore dal simbolo. Ma la leader di Fratelli d'Italia, come ricorda spesso lei stessa, quelle parole le ripete da vent'anni. Ecco allora qualche esempio di una lunga rassegna che parte dal lontano 2006, anno in cui l'Italia vinceva i Mondiali di calcio a Berlino, veniva lanciato Twitter e nasceva Wikileaks. Un'era geologica fa, insomma. A ricordare le parole di Meloni è Libero con un articolo che raccoglie alcune delle sue dichiarazioni sul "pericolo nero" usato come uno spauracchio dalla sinistra. 

 

Il 7 dicembre 2006 a Claudio Sabelli Fioretti per il Corriere Magazine, la leader di FdI aveva detto: "Ho un rapporto sereno con il fascismo. Lo considero un passaggio della nostra storia nazionale. Mussolini ha fatto diversi errori, le leggi razziali, l'ingresso in guerra, e comunque il suo era un sistema autoritario. Storicamente ha anche prodotto tanto, ma questo non lo salva. La libertà e i diritti civili valgono di più della bonifica delle paludi pontine, tanto per intenderci". Parole nette. Il 17 settembre 2008 aveva scritto agli attivisti di Azione giovani. "Siamo stati e restiamo gente che crede nella libertà, nella democrazia, nell'uguaglianza e nella giustizia. Sono i valori sui quali si fonda la nostra Costituzione e che sono propri anche di chi ha combattuto il fascismo. Noi rifiutiamo ogni forma di violenza, oppressione e intolleranza".

 

Nel 2016 a Lucia Annunziata, nel corso di In mezz' ora, aveva chiarito: "Io sono di destra. Sono nata nel 1977, non sono mai stata fascista". Ancora? Nel 2021 per il Giorno della Memoria Meloni aveva ribadito: "Ricordare per onorare. Ricordare per contrastare l'antisemitismo in ogni sua forma, affinché gli orrori del passato non tornino mai più. Nel Giorno della Memoria un pensiero commosso a tutte le vittime della Shoah e a chi ancora oggi porta nell'anima i segni indelebili di quelle atrocità".

 

Un anno fa replicando a un intervento di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della sera, la leader di Fdi aveva ricordato all'editorialista  quanto trattato a suo tempo nelle "tesi di Fiuggi", nel 1995, quando "si condannarono l'infamia delle leggi razziali e la sciagurata alleanza bellica dell'Italia mussoliniana con la Germania nazista e si riconobbe il ruolo storico della vittoria alleata a guida anglosassone per la costruzione della nostra democrazia". E sempre al Corriere, qualche mese dopo, aveva ribadito "Nel dna di Fratelli d'Italia non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. Non c'è posto per nulla di tutto questo. Nel nostro dna c'è il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro". Ma alla sinistra non basta ancora. 

 

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