Elezioni 2022, Rocco Casalino: perché non mi candido. E tira in ballo il Grande Fratello
I big del Movimento 5 Stelle si sfilano dalla parlamentarie, il voto online degli attivisti sulle auto-candidature per le elezioni politiche del 25 settembre. Tra questi anche un nome dato per certo fino a ieri, quello di Rocco Casalino che spiega i motivi della rinuncia. "È giusto così: ho capito che la mia presenza in lista avrebbe scatenato polemiche", spiega l'ex portavoce di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi che afferma di non voler recare un danno al Movimento né allo stesso Conte.
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Aveva già chiesto i certificati legali necessari per candidarsi, poi il passo indietro. "Sono stato combattuto fino alla fine, non ci ho dormito per 4 notti" ha detto Casalino consapevole di quanto "il mio nome continui ad essere ancora, dopo tanti anni, così divisivo". Poi l'attacco ai nemici nel Movimento dopo il mancato rinnovo del contratto alla Camera per la comunicazione M5s: "Visione del tutto miope da parte dell'ex capogruppo del M5S alla Camera (Davide Crippa, ndr ). Ha tarpato le ali all'intera comunicazione (...) relegandoci in un angolo", attacca Casalino.
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I critici lo dipingono come una sorta di Rasputin del Movimento che manovra dietro le quinte: "È il modo migliore in politica per distruggere la professionalità di un tecnico. Io sono un esperto della comunicazione", afferma. Casalino respinge le voci che vedono dietro l'addio un rapporto diventato più tiepido con Conte ("si è comportato come un fratello con me") e dà la colpa al suo "peccato originale", il passato televisivo da concorrente della prima storica edizione del Grande Fratello." Anche nel 2013 fui costretto a fare un passo indietro e a rinunciare alla mia candidatura al consiglio regionale in Lombardia. Lo feci anche quella volta per amore del Movimento ma le polemiche che ci furono, perché un ex concorrente del 'Grande Fratello' osava scendere in politica, mi ferirono molto. E mi feriscono ancora oggi", spiega tirando in ballo la macchina del fango. Ma Casalino pensa già alle elezioni successive: "Lo dico con 5 anni di anticipo: al prossimo giro ci sarò!". Se ci sarà il Movimento.