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Prende forma l'Italia del centrodestra: ecco i quindici punti per cambiare il Paese

Pietro De Leo
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La fucina del programma di centrodestra continua a lavorare e, in attesa del nuovo «tavolo» previsto per il 9 agosto (la consegna definitiva delle proposte avverrà il 14) prende forma un documento preliminare, una bozza di 15 punti «Italia Domani». Visione di centrodestra classico e qualche aggiornamento calibrato sui tempi.

EUROPEISTI E FILOATLANTICI, NO EQUIVOCI - Si parte dalla priorità assegnata all'inquadramento valoriale in politica estera. Al primo punto si ribadisce nero su bianco il pieno aggancio atlantico, con il rispetto degli impegni assunti in sede Nato, anche per ciò che riguarda gli stanziamenti sulla Difesa. Inoltre, ribadito il pieno sostegno all'Ucraina, oltre alla promozione delle identità storiche e culturali giudaico cristiane. Titolo del segmento: «più Italia in Europa, più Europa nel mondo». A fugar via i sospetti, sollevati da certa stampa, di deviazioni verso posizioni filorusse e antieuropee.

L'EVERGREEN: IL PONTE SULLO STRETTO - Sulle infrastrutture, torna un grande classico, il Ponte sullo Stretto, mantra del quinquennio berlusconiano 2001-2006. Oltre a questo, poi, il contrasto alla politica dei «no» in campo infrastrutturale (core business dell'ambientalismo e del M5S prima maniera), oltre alla promozione dell'utilizzo «efficiente» delle risorse europee.

PRESIDENZIALISMO E AUTONOMIA, CAMBIA LO STATO - Importante, poi, il lato riforme. Qui, troviamo l'incrocio tra due battaglie qualificanti di Lega e FdI. Da un lato il Presidenzialismo (l'elezione diretta del Capo dello Stato era stato tema portante dell'ultima edizione di Atreju). Dall'altro, invece, il riconoscimento dell'Autonomia, in attuazione al quel percorso iniziato con i referendum di Veneto e Lombardia. Poi, nel blocco riforme, vengono anche collocate quelle strutturali. Qui compare anche un tema qualificante dell'intero centrodestra al capitolo giustizia, ossia la separazione delle carriere, e poi la riforma del Csm, evidentemente superando l'equilibrio compromissorio raggiunto con il governo Draghi.

 

 

MENO TASSE, SUL SERIO - Rilievo anche al tema fiscale. In questo caso, infatti, compare una estensione della flat tax perle partite Iva fino a 100mila euro di fatturato (anche se qui occorrerà trovare la sintesi tra alleati sul livello delle aliquote). Niente patrimoniali, superamento dei micro tributi, pace fiscale e saldo e stralcio rispettando il principio del «chi più assume, meno paga». La finalità di questa impostazione è arrivare a una riduzione della pressione fiscale. Notare la specifica del no alla patrimoniali nettamente contrapposta a certe pulsioni presenti nel Pd, volte all'aggressione fiscale verso la ricchezza privata degli italiani. Un punto a parte, poi, è dedicato anche a natalità e famiglia, temi qualificanti per tutta la coalizione, in particolare

IMMIGRAZIONE E SICUREZZA, SOLUZIONI DI IERI E DI OGGI - E poi c'è il tema sicurezza e immigrazione. Il core business è il contrasto all'immigrazione illegale e a tutte le sue derivazioni. Così come ai fenomeni di criminalità notoriamente presenti sul territorio italiano, come la criminalità organizza ta, lo spaccio di stupefacenti e il germoglio del terrorismo islamico. E a quelli che seguono l'evoluzione della società, come le baby gang che negli ultimi tempi hanno seminato paura in molti tessuti urbani. Anche qui, vi è un mix tra ricette già sperimentate e nuove soluzioni. Nel primo frangente va senz' altro annoverato il ritorno dei decreti sicurezza (introdotti da Salvini ministro dell'interno ma poi smontati dal governo Conte 2), il poliziotto di quartiere e l'operazione strade sicure (governi Berlusconi). Tra le misure innovative, invece, va sottolineata la creazione di hot spot nei territori extra Ue, gestiti dall'Ue, per valutare le richieste d'asilo. Una caratteristica delle proposte di contrasto all'immigrazione clandestina (nel novero va anche considerato il blocco navale, rilanciato ieri da Giorgia Meloni) è che tutto ciò avverrebbe in piena sinergia con l'Unione Europea, e in uno schema di cooperazione con i Paesi di partenza, al fine di garantire rimpatri più veloci.

REDDITO DI CITTADINANZA AL TRAMONTO - Questi capitoli (che in realtà ricoprono due punti dello schema anticipato), prevedono un intervento per il taglio sul cuneo fiscale, poi la tutela del potere di acquisto delle famiglie, lavoratori e pensionati danneggiati dalla crisi. E ancora l'azzeramento dell'Iva sui beni di prima necessità, la defiscalizzazione e l'incentivazione del welfare aziendale anche attraverso la detassazione dei premi di produzione e buoni energia. Poi l'estensione dell'utilizzo dei voucher lavoro. Si parla, nello schema di programma, anche del reddito di cittadinanza, che verrà «sostituito» con misure più efficaci di inclusione sociale. Poi si fa riferimento all'innalzamento delle pensioni minime e sociali di invalidità, alla flessibilità in uscita e al mantenimento del ministero della Disabilità.

 

 

MADE IN ITALY DA TUTELARE - Un punto in particolare, poi, è il Made in Italy. Anche questo è un argomento particolarmente gettonato dai principali partiti. Gli esempi non mancano. Da Berlusconi che, nel 2008, aveva in programma di introdurre un ministero apposito, alle battaglie di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia contro la contraffazione, sia dei prodotti manifatturieri sia di quelli ali mentari, con il fenomeno dell'«italian sounding» a portar via miliardi di euro in volumi all'eccellenza italiana.

SFIDE ATTUALI, TRA SALUTE ED ENERGIA - Per quanto di diversa natura (e riportate in capitoli diversi del programma) decidiamo di citarle insieme proprio perché rappresentano il senso dell'evoluzione di questi ultimi tre anni. Il primo è la salute, e in questo caso si prefigura che l'adozione di eventuali nuove misure di contrasto alla pandemia verrà assunta senza riduzione delle libertà individuali. L'altro tema, invece, è l'energia. La necessità di svincolo rispetto alle forniture russe ne ha definito la centralità. E il centrodestra propone l'aumento dell'energia rinnovabile, l'autosufficienza energetica, il nucleare pulito, il sostegno alle politiche di price cap a livello europeo. Questo è un altro punto fondamentale, a smentita di quanti temono traumatiche discontinuità ri spetto alla linea Draghi per ottenere un tetto al prezzo del gas.

 

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