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Fratelli d'Italia, Guido Crosetto e il timore prima delle elezioni: “Temo la magistratura ideologizzata"

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Guido Crosetto è una della figure più vicine a Giorgia Meloni e ha deciso di rilasciare un’intervista a Il Foglio per approfondire meglio alcune tematiche legate a Fratelli d’Italia, di cui è stato fondatore, in vista delle elezioni del 25 settembre. “Io e Giorgia siamo una cosa sola” la premessa del Gigante, che esprime subito la grande paura di un intervento esterno che possa influenzare l’andamento delle settimane di avvicinamento al voto: “Temo la magistratura ideologizzata che potrebbe valutare la campagna elettorale una chiamata alle armi”.

 

 

Crosetto, nel colloquio con il quotidiano, si esprime a tutto tondo: “Il dialogo tra avversari è un dovere. Meloni ed Enrico LettaLetta, pur nelle differenze di vedute, hanno un rapporto serio. Ricorda Boskov? Rigore è quando arbitro fischia. Bene. Per il Pnrr vale lo stesso, riforma è quando risultato si vede. Mario Draghi? Sarebbe da irresponsabili non - risponde l’imprenditore su possibili colloqui con il presidente del Consiglio dimissionario - chiedere aiuto a chiunque abbia qualcosa da offrire per sostenere il Paese. Se capiterà serviranno persone disposte a governare impegnandosi più negli atti legislativi che sui social”. “Matteo Salvini? Non vedo posizioni pericolose. Al massimo superficialità legata al suo istinto, non è una critica” la chiosa di Crosetto sul leader della Lega.

 

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