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Elezioni, è guerra tra Luigi Di Maio e Carlo Calenda: “Sta disgregando la coalizione”

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Luigi Di Maio e Carlo Calenda sono ai ferri corti da anni e come prevedibile iniziano scossoni e tumulti all’interno della coalizione di centrosinistra a seguito dell’accordo tra Partito Democratico e Azione, un patto nel quale è stato garantito il diritto di tribuna al ministro degli Esteri. “Dopo essere partito dal 'grande centro' - va all'attacco Di Maio - Calenda è diventato un 'gregario' della coalizione di centrosinistra. Di conseguenza, capisco le sue difficoltà a spiegare, anche ai nuovi arrivati del suo partito e al suo elettorato, che alla fine si candida nel centrosinistra. Sorprende, però, che alla fine proprio Calenda nelle sue dichiarazioni e nei suoi tweet sia diventato il più estremista di tutti. Con questo atteggiamento sta solo disgregando la coalizione prima ancora che si formi. Ovviamente Calenda può fare quello che vuole, ma - lo schiaffo finale del capo politico di Impegno Civico - con meno arroganza e più rispetto".

 

 

Le parole di Di Maio arrivano in risposta alla presa di posizione su Twitter dello stesso Calenda: “Non siamo disponibili a rivedere nessun punto di quanto sottoscritto. Ogni giorno vediamo aggiungere alla coalizione un partito zattera e iniziative incoerenti con quanto definito. Anche basta. Della sorte di Di Maio, D'Inca', Di Stefano e compagnia non ce ne importa nulla. Al contrario, prima tornano alle loro professioni precedenti meglio è per il paese. E per quanto concerne l'agenda o è quella di Draghi o è quella dei no a tutto. Chiudiamo questa storia ora. “C'è una ambivalenza che tormenta la sinistra dalla sua origine: riformismo o massimalismo. Una scelta mai compiuta fino in fondo che ha determinato contraddizioni e sconfitte. L'accordo sottoscritto dal Pd è una scelta. Può essere cancellata ma non annacquata. Decidete”, ha concluso così la sua invettiva Calenda. 

 

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